Nella Chiesa Madre di Motta Camastra l’iscrizione funeraria del generale austriaco conte Ferdinando Carlo Wolkenstein

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di Gaetano Consalvo

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La ricorrenza del trecentesimo anniversario della battaglia di Francavilla, (20 giugno 1719) sta riscuotendo notevole interesse sia nel mondo accademico che degli appassionati e curiosi, risvegliando i siciliani da quell’atavico sonno di disinteresse perpetuo per la propria storia. Noi dell’Istituto per la Cultura Siciliana ed in particolare con la nostra sede locale di Motta Camastra continuiamo nella ricerca di tale vicenda. Dopo l’entusiasmo e la gioia per l’importante ritrovamento della lapide del generale austriaco, conte Ferdinando Carlo Wolkenstein, sepolto nella locale Chiesa madre e di cui se ne erano perse le tracce iniziammo la traduzione latina dell’iscrizione. Con la brillante collaborazione del prof. Francesco Gianino e sviscerando tutte le nostre reminiscenze liceali abbiamo dato vita ad una prima stesura che sicuramente potrà essere perfezionata. Ne riportiamo il testo qui di seguito:

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QUI GIACE

ILLUSTRISSIMO DON FERDINANDO CARLO

DEL SACRO ROMANO IMPERO

PRINCIPE DI WOLKENSTEIN E TROSBURC

CAMERARIO DI SUA MAESTÀ REGIA E CATTOLICA

ILLUSTRE GENERALE DEL REGIMENTO

DI FANTERIA DI ZUMJUNGEN

PREFETTO SUPREMO DI VIGILANZA

IL CUI DIVINO SEME FU GENERATO

NELLA CANDIDA REGIONE DEL TIROLO

EDUCATO DALLA TENERA ETÀ IN CARINZIA

LA SUA MORTE AVVENNE IN SICILIA.

FU SOTTO LE INSEGNE DI GENERALE A VENTI ANNI

DURANTE UN ASSALTO DELL’ESERCITO NEMICO

A FRANCAVILLA A SEGUITO DI MORTALI FERITE

CON IL DOLORE DEI SUPERIORI DEI PARI E DEGLI INFERIORI

CONFORTATO NEI SACRAMENTI CATTOLICI

IL 26 GIUGNO 1719 DAL MONDO DEI VIVI ASSORSE ALLA

VITA ETERNA. VISSE QUARANTA ANNI.

PACE E RIPOSO ETERNO

Proseguendo nelle ricerche sul personaggio, sin dal primo istante apparvero una miriade di contraddizioni.
Il generale Zumjungen del quale a questo punto, malgrado varie fonti, non coinciderebbe con il personaggio della sepoltura. Pur essendo egli ferito durante la battaglia tanto da dover cedere il comando, pare che sia in seguito rientrato in patria, e che la sua fine sia avvenuta nel suo letto di morte parecchi anni dopo, il 2 agosto 1732 a Bruxelles. Mentre il generale Barone Zum jungen sepolto a Milazzo nei pressi del convento dei frati Cappuccini nello stesso anno sia il nipote.

Il nostro lavoro, frutto di passione e di fatica disinteressata, senza nessuna pretesa di voler competere con gli storici e gli addetti ai lavori vuol essere un modesto contributo per aprire una traccia a chi volesse approfondire le vicende storiche della nostra terra troppo spesso dimenticata.

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