Sesto memorial Raffaele Denaro a Modica per il Grand Prix di corsa 2019

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MODICA – 6° MEMORIAL RAFFAELE DENARO
SETTIMA PROVA DEL GRAND PRIX DI CORSA SU STRADA 2019
Il diario della corsa

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di Remigio Di Benedetto

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34 gradi, è la temperatura che mi accoglie a Modica alle nove e un quarto e mi fa capire subito cosa ci aspetta oggi nella bella città della provincia di Ragusa dove fa tappa il Grand Prix Regionale giunto alla sua settima prova. Assaggeremo la buonissima e caratteristica cioccolata modicana con le sue calorie, ma ci saranno ben “altre calorie” lungo i 10 chilometri del percorso alle quali dovremo resistere e la fatica si farà sicuramente sentire. Il percorso della gara si snoda su un circuito di 2,5 km ricavato nel centro storico. Correremo lungo il corso Umberto, salotto della città che già a quest’ora pullula di turisti, podisti e modicani.
Decido come al solito, prima di molti altri, di farmi un “giretto” di riscaldamento lungo il circuito e scopro che il “pianeggiante”, riportato nel regolamento non è proprio l’aggettivo giusto per il tracciato della gara. Per raggiungere le due boe poste in Via Marchesa Tedeschi e in Corso Umberto, infatti, affronteremo due “salitelle”, leggere, ma pur sempre “in salita”, ci consoleremo nelle rispettive discese..
Ore 10 e 15, la temperatura continua a salire e gli organizzatori decidono che i più anziani, over 75 tra i maschietti e over 60 tra le femminucce, usufruiranno di una riduzione del chilometraggio oltre quella già prevista e si fermeranno al quinto chilometro dopo due giri del percorso.
Ore 10 e 30, con estrema puntualità viene dato il via alla gara. La prima “salitella” l’affronto in compagnia di Vilmo Luciani (ASD Marathon Athletic Avola), mio “compagno” di categoria. Manteniamo un’andatura moderata nella prospettiva dei 10 km e dell’alta temperatura, mentre il fiume di podisti non sembra preoccuparsi del forte caldo, almeno per ora.. Termina la prima breve salita e dopo la corrispondente discesa, un’ampia curva ci riporta in corso Umberto dove affrontiamo la seconda e più lunga salita del percorso. Vedo provenire in senso contrario il gruppo di testa che comprende ancora una decina di unità. Quando siamo in prossimità della boa incrociamo, già in discesa, Salvatore Paterno (ASD Group Running Exsclusive) che al momento è in testa alla nostra categoria, con almeno 80 metri di vantaggio su di noi. Né io né Vilmo ci lasciamo tentare dall’idea di forzare l’andatura per raggiungerlo e proseguiamo con il nostro ritmo. Al “giro boa” finalmente la strada scende e quando appare il gonfiabile siamo sull’unico tratto effettivamente pianeggiante. All’ultima inversione a “U” prima del gonfiabile vedo che il nostro ritardo da Paterno è aumentato. Ma il mio pensiero al termine del primo giro va ai rifornimenti di H2O. L’organizzazione li ha ben predisposti e gli addetti sono efficientissimi nel porgere l’acqua. Tutti si prodigano per dissetare i podisti e così anch’io come tanti inizio a usufruire anche del “rifornimento coniuge”. Al termine della breve salita di via Marchesa Tedeschi decido di lasciare la compagnia di Vilmo e rimanere sulla scia seppure in lontananza di Salvatore Paterno. Vilmo non demorde e nella successiva inversione a “U” è ancora abbastanza vicino, tallonato dall’altro SM65, Salvatore Cammarata (ASD Atletica Sicilia), mentre Paterno guadagna progressivamente ancora terreno. Incrocio nuovamente il gruppo di testa che si è ridotto a 3 unità, mentre tra le donne, Maria Grazia Bilello ha già qualche metro di vantaggio su Chiara Immesi, entrambe dell’Universitas Palermo. Ma sono i rifornimenti d’acqua l’interesse di tutti, io non me ne faccio scappare nessuno, specie quelli forniti dalla mia dolce metà, costituiti da intere bottiglie (scopo mini doccia). C’è perfino qualche tifosa “armata di spruzzino” e un gonfiabile che al passaggio degli atleti dovrebbe funzionare da nebulizzatore dell’acqua, ma fa cadere solo qualche grossa goccia, meglio di niente.. Insomma è l’acqua la grande protagonista della gara. Sono al terzo giro e per la prima volta mi rendo conto, al primo giro di boa, di non aver perso terreno da Paterno e al successivo giro boa di avere addirittura guadagnato qualcosa. Il mio cervello comunica immediatamente queste notizie alle mie gambe, nel tentativo di produrre un recupero che al momento sembra impossibile. Mentre la temperatura sale e le mini docce proseguono, io guadagno ancora qualche metro su Salvatore Paterno; il suo copricapo verde è ben visibile a distanza e progressivamente lo vedo avvicinarsi. Inizia l’ultimo giro, il caldo è forte ma la volontà è molta e le gambe rispondono bene. Per l’ultima volta svolto nel curvone che mi riporta in Corso Umberto. Salvatore è oramai a una cinquantina di metri. È l’ultima salita del percorso, il clima è torrido, la fatica è tanta, ma il respiro è buono, le gambe ubbidiscono e metro dopo metro, Salvatore è sempre più vicino. Quando sono a due metri da lui sono incerto sul da farsi, se affiancarlo o superarlo di netto. Siamo quasi alla fine della salita e mi rendo conto che sta andando a un ritmo molto più lento del mio. Lo supero di netto qualche metro prima della boa, Salvatore non è in grado di reagire e appena imbocchiamo la discesa, con le residue forze cerco di andare “al massimo”. Paterno resta subito nettamente indietro. Termina la discesa, vedo il gonfiabile in lontananza che lentamente si avvicina e diviene sempre più grande, ma c’è la “formalità” dell’ultima inversione a “U”, poi finalmente la dirittura d’arrivo, con il passaggio sotto il gonfiabile che sancisce la fine d’ogni sforzo.
Terminata la fatica, vado immediatamente verso l’edificio dove è allestito il “rinfresco” e si ritira il “pacco gara”, ma qui mi rendo conto che l’organizzazione non è delle migliori. La fila dei podisti accaldati e sudati è totalmente ferma di fronte a una porta chiusa, peggio che se fossimo alla posta o al casello autostradale di domenica sera. Quando finalmente arriva il mio turno, constato che il locale destinato alla consegna dei pacchi gara è microscopico, vi sono pochissimi addetti che condividono gli spazi con le attività del controllo antidoping. In compenso il pacco gara è ricco di prodotti tra i quali spicca la famosa e attesa Cioccolata Modicana. Anche il rinfresco è ottimo, con varietà di pietanze, distribuito da elegantissimi allievi del locale Istituto Alberghiero.
L’attesa per la premiazione è lunga e non c’è la disponibilità di locali al riparo dal caldo torrido della giornata e così siamo ancora sotto il sole cocente. Vengono premiati i bravissimi vincitori assoluti della gara, Maria Grazia Bilello (A.S.D. Universitas Palermo) tra le donne e Antonino Liuzzo, (A.S.D. Atl. Augusta Club) tra gli uomini, oltre i primi tre di ogni categoria.
Bravissima anche Maria Senia (ASD Fiamma San Gregorio), prima classificata della batteria a distanza ridotta di 5 km. Un abbraccio particolare a Daniela Ruta (ASD Lib. Running Modica) che ha “illuminato” la strada di Stefania Caccamo, non vedente, tesserata con l’ASD Villa De Sanctis, complimenti a entrambe per l’ottima gara disputata Ma oggi i complimenti sono per tutti i podisti che hanno affrontato con coraggio e determinazione una corsa in condizioni climatiche proibitive, dai vincitori fino a Roberto Faro (ASD Fiamma San Gregorio) che ha chiuso la manifestazione qualche minuto prima di mezzogiorno con la temperatura giunta a valori “africani”.
Un grazie particolare agli addetti alle autoambulanze che si sono prodigati per assistere chi è stato messo in difficoltà dal grande caldo, ai vigili urbani e ai volontari dislocati lungo il percorso e soprattutto ai “distributori” di acqua. Grazie anche agli organizzatori che faranno sicuramente tesoro delle carenze e mancanze che si sono verificate, per manifestazioni podistiche future.
Il Grand Prix Regionale si trasferisce sulle Madonie e dà appuntamento il 16 Giugno a Castelbuono, dove sicuramente sarà più fresco…

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