Un centro di detenzione per migranti è stato bombardato nella notte alla periferia di Tripoli, è strage: almeno 40 le vittime e circa 80 i feriti. Buona parte delle vittime sono migranti africani reclusi nel centro. Il bilancio è comunque provvisorio.
Secondo fonti governative il bombardamento sarebbe opera delle milizie facenti capo al generale Haftar che però nega ogni responsabilità. Preoccupazione è stata espressa dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Questo bombardamento rende di fatto la Libia un posto non “sicuro” per i migranti e il fatto che le milizie di Haftar, il cui principale alleato in Europa è il presidente Macron, getta un velo di assoluta incertezza sugli assetti geo-politici dell’area euro-mediterranea.