Pietro Agen: Fuori i militari da Sigonella per potenziare i voli civili

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L’aeroporto di Catania Fontanarossa, punto nevralgico per il trasporto aereo della Sicilia Orientale (e non solo) ha i suoi limiti per la posizione territoriale in cui è collocato. Da anni, anzi da decenni, si parla di una seconda pista: tanti progetti, qualcuno approvato anche dal ministero dei Trasporti, il risultato è stato sempre negativo. “Lo scalo etneo risente della presenza militare: da una parte la base elicotteristica di Maristaeli, dall’altra parte lo scalo militare di Sigonella, principalmente in uso alla US Navy statunitense. Il collegamento più razionale con l’aeroporto di Fontanarossa è proprio Sigonella che potrebbe fornire la sua attuale pista”, afferma il presidente della Camera di Commercio del Sud Est, dottor Pietro Agen. “Sigonella potrebbe facilmente collegarsi con un tratto ferroviario veloce a Fontanarossa e al capoluogo, così come avviene in Europa con aeroporti poco distanti dalle città”, continua Pietro Agen.

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E i militari, chiediamo? “Le guerre moderne, è ampiamente provato, si basano su strumenti che non sono più i velivoli tradizionali. Basta pensare all’utilizzo dei droni…”. Insomma, i militari, italiani e “stranieri”, dovrebbero abbandonare Sigonella. È possibile? “Non si è mai discusso su questa possibilità: crediamo che sia il momento di farlo, di aprire un dibattito aperto sulla questione; un dibattito che coinvolga la collettività e le istituzioni. Ritengo che il tempo per farlo sia giunto”.

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A seguire l’incontro di Salvo Barbagallo con Pietro Agen

Riprese audio, video, servizio web di Luigi Asero

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