Stime di crescita al ribasso dalla Commissione Europea per il 2020. Secondo la Commissione infatti l’economia in rallentamento porterà un aumento del rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo. La crescita attesa del nostro Paese, secondo le previsioni economiche d’autunno diffuse oggi dall’esecutivo Ue, resta pressoché nulla per quest’anno, a +0,1%, mentre per il 2020 è prevista allo 0,4%, rispetto allo 0,7% pronosticato a luglio; nel 2021 dovrebbe arrivare allo 0,7%, sempre ben al di sotto dell’1%.
Il debito pubblico, che crescerebbe “inerzialmente”, come dire per effetto trascinamento e non per politiche concrete, aumenta in rapporto a un Pil più fiacco del previsto: dal 134,8% del 2018, dovrebbe salire, secondo la Commissione, al 136,2% quest’anno, al 136,8% nel 2020 e al 137,4% nel 2021. L’Italia “fatica a sfuggire alla depressione da bassa crescita”, sintetizza il titolo del paragrafo dedicato al nostro Paese. L’economia italiana, osserva la Commissione, “si è fermata all’inizio del 2018 e non mostra ancora alcun segno di ripresa significativa”. Nel 2020 “la crescita dovrebbe riprendere in maniera modesta, sulla scorta di una domanda estera in ascesa e una moderata spesa delle famiglie, anche se la seconda dovrebbe essere in parte frenata da un mercato del lavoro che si andrà indebolendo“.