Fallimento Banca Base: arresti eccellenti a Catania

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di Alfio Musarra

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I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo nei confronti di due persone. Ai domiciliari,  sono finiti l’ex presidente del Cda e il direttore generale di Banca Base, Piero Bottino, di 63 anni, e Gaetano Sannolo, di 47. Indagate, in concorso, con altre 18 persone, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, falso in prospetto, ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza e aggiotaggio per fatti attinenti allo stato d’insolvenza della “Banca Sviluppo Economico s.p.a.” (Banca BASE) dichiarato dal Tribunale civile di Catania nel dicembre 2018 (confermato in appello nell’aprile 2019). i Finanzieri stanno procedendo anche alla notifica a 18 indagati dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’operazione delle Fiamme Gialle, “Fake Bank”, avrebbe permesso di tracciare la perpetrazione ripetuta di illecite condotte operate dalla governance della “fallita” banca etnea consistenti in operazioni finanziarie anti-economiche e dissipative del patrimonio societario in dispregio dei vincoli imposti dall’Autorità di Vigilanza.

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“Quando viene creato un istituto che ha le sua radici nel territorio, l’auspicio sarebbe quello che le poche risorse non venissero disperse ma venissero erogati crediti nei confronti di imprese meritevoli, che propongono piani industriali meritevoli e garanzie idonee. Ciò non è stato fatto. La Banca Base ha tradito assolutamente quello che era lo scopo per cui era nata”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica a Catania Carmelo Zuccaro incontrando i giornalisti. Il capo della Procura ha parlato di una “scellerata politica di erogazione del credito in un settore nel quale in questa realtà locale vi sono grossi problemi derivanti dalla scarsità di risorse che vengono destinate al credito in cui la maggior parte degli istituti che operano non sono istituti che hanno radice locale”. “Se le condotte sono state nel tempo reiteratamente rivolte a non tenere conto delle garanzie e neanche dell’effettivo pagamento dei ratei di restituzione del debito, se questo viene fatto ad onta di tutte le indicazioni della Banca d’Italia e nonostante che le imprese che hanno usufruito dei crediti non pagassero i ratei e sconfinassero ripetutamente – ha sottolineato Zuccaro – si deve ritenere che il fine debba essere quello di favorire indebitamente determinati soggetti e tra questi anche gli stessi amministratori della banca”.

Banca Base nasceva nel 2007, con la sottoscrizione del capitale da parte di 226 soci fondatori. Nel febbraio del 2009, con l’apertura degli sportelli di Catania e Misterbianco (CT), Banca Base iniziava a esercitare l’attività bancaria. Nel corso del suo decennio di vita, l’istituto di credito è stata sottoposto a quattro attività ispettive di Bankitalia, dalle quali, sin dall’inizio, era possibile desumere concrete difficoltà nella realizzazione del progetto industriale per il mancato sviluppo di adeguati volumi operativi in grado di sostenere la redditività, quest’ultima subito fortemente incisa da perdite su crediti. Le quattro ispezioni dell’Autorità di vigilanza (2010, 2013, 2015-2016, 2017-2018), conclusisi con giudizi progressivamente sempre più sfavorevoli, con la comminazione di sanzioni amministrative a carico degli organi direttivi e con l’imposizione di prescrizioni di salvaguardia (mai osservate), fotografavano una Banca in cattivo stato di salute caratterizzato dall’imprudente e spregiudicata concessione di prestiti e affidamenti in assenza di garanzie reali e da apporti partecipativi sempre poco trasparenti.

Già nel giugno 2016, Bankitalia ha imposto a Banca Base di avviare un piano di ripatrimonializzazione attraverso l’intervento di partner bancari di adeguato livello e, nel frattempo, vietava l’erogazione di nuove linee di credito e l’ampliamento di quelle esistenti. I richiami di Bankitalia venivano completamente disattesi e, all’esito dell’ultima ispezione, è la stessa Authority che richiedeva e otteneva il commissariamento dell’Istituto bancario catanese decretato dall’Assessorato Economia, Finanze e Credito della Regione Siciliana in data 13 febbraio 2018. Con l’insediamento del Commissario straordinario è emersa la drammatica situazione di illiquidità di Banca Base che portava alla sospensione, per tre mesi, del pagamento di qualsiasi passività e della restituzione di strumenti finanziari alla clientela. I duemila correntisti, addirittura, potevano prelevare presso gli ATM solo 250 euro (fatta eccezione per il denaro accreditato dopo il 14 febbraio per il cui prelievo non venivano fissati limiti).

 

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