La Germania ha espulso due diplomatici russi in connessione con l’omicidio di un cittadino georgiano di origine cecena a Berlino. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri tedesco. Poco prima dell’annuncio dell’espulsione, la procura federale aveva annunciato di aver assunto la direzione delle indagini, finora affidate alla polizia berlinese. La procura federale ha sottolineato che indagherà sul ruolo di agenti del governo russo nell’assassinio.
Il ministero degli Esteri di Mosca ha condannato l’espulsione, parlando di azione “ostile” e “priva di fondamento” riferisce ancora Interfax, aggiungendo che Mosca intende rispondere. Il ministero degli Esteri russo stigmatizza “l’inaccettabile” approccio “politicizzato” delle indagini. La stessa agenzia stampa cita il presidente della commissione Esteri della Duma, il deputato Leonid Slutsky, secondo il quale la risposta della Russia dovrà essere “adeguata e simmetrica”, ovvero che dovranno essere espulsi altrettanti diplomatici tedeschi.
La smentita di Mosca arriva dopo che lo Spiegel online ha riferito che gli inquirenti ne sospettano il coinvolgimento nell’omicidio di un 40enne, Zelimkhan Khangoshvili, freddato il 23 agosto nel Kleiner Tiergarten a Berlino con colpi di pistola alla testa e alla schiena, sparati da un killer arrivato in bicicletta.
La polizia ha poi arrestato un uomo che era stato visto da due adolescenti mentre gettava una bici, una pistola e una parrucca nel fiume Sprea, che scorre nelle vicinanze. Khangoshvili aveva combattuto in Cecenia contro i russi fra il 2001 e il 2005: viene descritto come uno stretto alleato dell’allora presidente ceceno Aslan Maskhadov, che guidava la guerriglia contro Mosca e che fu poi ucciso dalle forze speciali russe. Khangoshvili era fuggito in Germania dopo essere sfuggito ad un tentativo di assassinio a Tbilisi, capitale della Georgia, nel 2015. La sua richiesta di asilo alle autorità tedesche era stata respinta. (Adnkronos)