“Per noi hanno vinto tutte!” Ha esordito Matilde Cifali, presidente di Terziario Donna Confcommercio Catania al termine della serata tenutasi in un noto locale della città per promuovere le eccellenze dell’imprenditoria femminile del nostro territorio.
“Onorata di presiedere questa grande squadra – ha commentato soddisfatta la Cifali – Ci piace definirci portatrici sane di cambiamento, il nostro motto è Verbant movent, exempla trahunt – più che le parole persuadono gli esempi – infatti vogliamo portare avanti e far conoscere i buoni esempi che contribuiscono alla crescita della nostra bellissima isola. Si può e si deve fare impresa nel nostro territorio, come dimostrano le storie delle nostre donne”.
Dietro ogni impresa una storia di coraggio e determinazione, dietro ogni imprenditrice una donna, moglie, mamma che ha fatto della sua vita un capolavoro. Brave tutte le 14 finaliste alla seconda edizione del premio “Impresa è Donna” organizzato da Terziario Donna Confcommercio Catania, che hanno raccontato in un video la loro esperienza imprenditoriale a una giuria di alto profilo composta da Ausilia Boemi,giornalista “La Sicilia”; Giuseppe Condorelli, imprenditore; Rina Florulli, Vice Presidente Nazionale Soroptimist; Ornella Laneri, Presidente AIDDA Sicilia; Barbara Mirabella, Assessore alla pubblica istruzione, Comune di Catania; Andrea Passanisi, Presidente Coldiretti Catania; Viola Sorbello, Presidente Legambiente Catania.
Ma siccome la competizione prevede comunque dei vincitori, queste sono le imprenditrici che sono salite sul podio:
Luciana Cavalli, al terzo posto, con la sua azienda Cavalli Calzature. Stilista catanese che lavora da tempo nel settore come artigiana, ha ristrutturato l’edificio di via della Mecca che negli anni 30 ospitava la fabbrica di calzature dei fratelli Gravagna riportandola in attività.
Maria Carmela e Angelica Sciacca, al secondo posto. Le sorelle che hanno fatto rivivere la Libreria Prampolini, la più antica di Catania, introducendo “librolesto” servizio a domicilio su Catania e provincia e spedizioni in territori dove non sono presenti librerie fisiche. Un modello che vuole mettere al centro il rapporto umano, il confronto e lo scambio.
Al primo posto Roberta Capizzi, la creatrice del ristorante Me Cumpari Turiddu. Avvocato pentito che dopo brillanti esperienze a Milano e a Londra è tornata a Catania e scommesso sulla ristorazione per offrire la stessa ospitalità che si trova a casa del “Cumpari” siciliano, dove ad ogni ora la porta è aperta e la tavola sempre imbandita.
“Le azioni trascinano – ha detto sul palco il presidente di Confcommercio Catania Riccardo Galimberti ribadendo il motto sposato dalle imprenditrici -, e il vostro gruppo per forma e per sostanza è un esempio per il nostro Sistema, tutte le confederazioni dovrebbero seguirlo. Questa è un po’ un’ammissione di colpevolezza perché il vostro gruppo richiede molto più spazio poiché riuscite a realizzare cose che molti altri settori non riescono a fare. Quindi con un atto di umiltà vi ringrazio e mi impegno ad esservi più vicino”.