Manovra 2020 Nuovi crediti d’imposta su investimenti

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Dott. Mirco Arcangeli Commercialista

Catania – Milano

Nel 2020 per rilanciare gli investimenti, la legge di bilancio con le misure collegate, mette a disposizione due possibilità di grande rilievo:

  • Proroga del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno
  • Nuovo credito d’imposta industria 4.0

  • Il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno

è stato prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2020. Riguarda l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno. Sarebbe scaduto nel 2019. Per il 2020 la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall’agevolazione è 617 milioni di euro.

Il Bonus prevede un diverso credito d’imposta a seconda della dimensione dell’azienda, pari al 45% per piccole imprese, 35% per medie imprese e 25% per le imprese di grandi dimensioni.

Prevede un credito d’imposta per tutte le aziende che investono in beni strumentali. Il beneficio è riservato esclusivamente alle imprese del Sud ricadenti nei territori elencati, che avessero intenzione di acquistare beni strumentali.  Hanno accesso le imprese di qualsiasi natura giuridica e dimensione, (inclusi gli enti non commerciali) che abbiano unità produttive nel Mezzogiorno, (Campania, Puglia, Calabria, Molise, Basilicata, Abruzzo, Sardegna e Sicilia). Sono esclusi i settori: produzione e distribuzione energia, creditizio, finanziario e assicurativo, costruzione navale, fibre sintetiche e industria siderurgica e carbonifera.

Usufruibile solo in compensazione con il modello F24 tramite Entratel.

Invece rientrano i beni acquisiti in leasing e quelli tramite locazione con opzione di acquisto finale.

Per tutte le aziende che vorranno manifestare la volontà di adesione al credito d’imposta, sarà presto disponibile presso l’Agenzia delle Entrate e relativo sito web istituzionale, il modello per richiedere le agevolazioni.

Sono agevolabili unicamente gli investimenti in beni strumentali nuovimacchinari, impianti e attrezzature varie, facenti parte di un progetto di investimento iniziale.

Non sono agevolabili gli immobilii beni immateriali (brevetti, ecc.) e gli investimenti in veicoli.

Rientrano nel credito d’imposta per il Mezzogiorno gli investimenti riguardanti gli impianti rimovibili, e cioè i macchinari e impianti fissati al suolo o incorporati nella costruzione ma che possono essere smontati, trasferiti da una struttura produttiva all’altra o, addirittura, ceduti separatamente (c.d. imbullonati).

Gli impianti, macchinari e attrezzature possono rientrare in qualunque categoria produttiva, non essendo prevista, alcuna limitazione circa il codice di produzione degli stessi.

L’investimento iniziale dev’essere relativo alla creazione di un nuovo stabilimentoall’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente o ad un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;

  • Il nuovo credito d’imposta industria 4.0

sostituisce il superammortamento e l’iper-ammortamento, (che restano vigenti per i soli investimenti effettuati nel corso del primo semestre del 2020 purché entro il 31 dicembre 2019 sia stato effettuato (ed accettato) l’ordine di acquisto ed erogato un acconto almeno pari al 20% del costo).

Questo nuovo bonus riguarda gli investimenti effettuati nel 2020, oppure entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro il 31 dicembre 2020 sia stato effettuato (ed accettato) l’ordine di acquisto ed erogato un acconto almeno pari al 20% del costo.

Potranno usufruire di questo credito d’imposta tutti i soggetti, fiscalmente residenti nel territorio dello Stato, esercenti attività d’impresa, arte o professione, indipendentemente dalla forma giuridica adottata, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime fiscale adottato.

Rientrano quindi anche i professionisti come pure i forfettari.

Sono esclusi i soggetti in situazioni “anomale”: procedure concorsuali, destinatari di sanzioni interdittive, in liquidazione volontaria.

Rientrano gli investimenti su tutti i beni materiali strumentali nuovi, con esclusione di:

–  intera categoria dei veicoli indicati all’art. 164 c. 1 del TUIR,

–  beni materiali aventi una aliquota di ammortamento inferiore al 6,5%,

–  fabbricati e costruzioni,

–  altre residuali esclusioni già comuni ai precedenti provvedimenti agevolativi (vedi comma 187).

Sono agevolabili anche gli investimenti in beni immateriali nuovi di cui all’allegato B) (software particolari legati ad investimenti materiali innovativi).

Il credito d’imposta generale è pari al 6% del costo di acquisto con un massimale di investimenti agevolabili pari ad Euro 2 milioni.

Per gli investimenti ricompresi nell’allegato A) (transizione digitale) il credito d’imposta è elevato al 40% del costo di acquisto sino ad investimenti di 2,5 milioni, per eventuale eccedenza e fino a 10 milioni di investimenti, il credito d’imposta scende al 20% del costo di acquisto.

Per gli investimenti ricompresi nell’allegato B) il credito d’imposta è pari al 15% del costo di acquisto sino ad investimenti pari a 700.000.

Il credito d’imposta come sopra determinato è fruibile esclusivamente a mezzo di compensazione con F24, in cinque quote annuali di pari importo, riducibili a tre quote per gli investimenti ricompresi nell’allegato B).

La compensazione sarà possibile solo dall’anno successivo a quello di entrata in funzione del bene agevolato o di interconnessione (per i beni di cui all’allegato A e B sopra descritti).

Le imprese che utilizzano l’incentivo fiscale effettuano una comunicazione al ministero dello Sviluppo economico: contenuto, modalità e termini di invio verranno definiti con decreto ministeriale.

Disposizione compresa nella “Legge di Bilancio 2020”, Legge 160/2019 art. 1 commi da 184 a 197.


LEGGI E SCARICA ALLEGATI A e B Bous Industria 4.0

Mirco Arcangeli

Commercialista in Catania e Milano

 

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