Coronavirus: aumentano guarigioni, rientrano italiani dalla Diamond Princess

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In Cina, per la prima volta, il bilancio del virus ha un saldo a favore dei dimessi dagli ospedali e non degli ammalati. Martedì 18 febbraio, secondo quanto riporta la National Health Commission, 1.824 persone sono tornate a casa dopo il ricovero per Covid-19: un numero maggiore rispetto a quello dei nuovi contagi confermati nello stesso giorno, cioè 1.749.

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I totale sono 14.376 i dimessi (dato aggiornato a martedì sera), 2.004 i morti e 74.185 i casi confermati di infezione segnalati nel gigante asiatico.

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Task force coronavirus.Al tavolo sono state verificate le procedure medico-sanitarie per gli italiani in rientro dalla nave Diamond Princess” ancorata a Yokohama, in Giappone, “che seguiranno il periodo di quarantena previsto di 14 giorni” riferisce il ministero della Salute. Partito inoltre il volo “per recuperare gli italiani” presenti sulla nave da crociera, fa sapere via Twitter il ministro Roberto Speranza. Che aggiunge: “Grazie al nostro personale sanitario per il lavoro straordinario che sta facendo“.

Nel team della task force ministero della Salute-Farnesina e Protezione Civile volato in Giappone – a quanto apprende l’Adnkronos Salute – ci sono anche due medici specialisti dell’Istituto per le malattie infettive Spallanzani di Roma che, intanto, ha emesso il nuovo bollettino sulle condizioni dei ricoverati.

Per quanto riguarda il cittadino italiano sulla Diamond risultato positivo, “può essere curato in Giappone e non vedo nessun motivo medico-scientifico per farlo rientrare in Italia” afferma all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica delle malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita). “La sanità nipponica è all’avanguardia, non stiamo parlano di una situazione di emergenza come quella di Wuhan“, la città cinese al centro del focolaio di Covid-19. “Credo che un sistema sanitario come quello giapponese sia in grado di curare il nostro connazionale – prosegue Bassetti -. Una volta negativo potrà rientrare in Italia“.

 

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