Da provetto barman ad abile simulatore di strategie di guerra

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di Nello Cristaudo

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Da provetto barman ad abile simulatore di strategie di guerra. È quello che si può dire per definire il ruolo di Alessandro Cirino, 25 anni, di Giardini Naxos e presidente dell’associazione “Tier One” Softair Team. Uno sport che ormai sta diventando sempre più di moda quello del softair, dove le elaborazioni tattiche militari, impegnano, con continui cambi e manovre, i partecipanti alla competizione. Alla base di questo sport ci sta il pensiero strategico, nato con la guerra, che pur mantenendo i suoi presupposti fondamentali,  ha subito cambiamenti ed affinamenti che ben si allineano allo sviluppo tecnologico di nuove armi al fine di ottenere risultati definitivi ottimali.

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Parlando con Alessandro, ci facciamo dire quali sono le motivazioni della sua Associazione che li spingono a praticare questo sport. Facendoci un breve excursus sul Softair, ci dice che loro mettono in essere giochi tattici militari, evidenziando le varie strategie ed applicando giochi di ruolo come potrebbero essere ad esempio quelle dei cecchini ed altro. Inoltre si misurano,  lui e la sua squadra, in “Mill Seam” ovvero delle gare di missione per recuperare ostaggi, disinnescare bombe, conquistare territori, obiettivi di natura diversa come bandiere, testimoni, materiali, applicare tattiche di attacco ed altro ancora. In pratica studiano i principi generali delle operazioni militari a cui impostare il coordinamento in grandi linee per un piano generale di battaglia  sino a giungere alla guerra.

Gli chiediamo se questa sia una disciplina sportiva che abbia valenza  e ci afferma che è uno sport riconosciuto dal Coni, quindi sport alla pari di altri molto più noti.

In realtà Softair o Air Soft (come è chiamato nelle zone anglofone) è un’attività sportiva ludico ricreativa basata sulla simulazione di azioni militari senza però essere violento poiché ogni atto di violenza o contatto fisico vengono ripudiati (a meno che non si tratti di uccisione stealth toccando un giocatore con un coltello di gomma piuma o con 2 dita sulla spalla). Il termine deriva dalla lingua inglese, traducibile in lingua italiana come “aria compressa” (o letteralmente “aria soffice”) e i giocatori sono chiamati softgunners. Per la pratica di questa attività vengono utilizzate delle fedeli riproduzioni di armi in dotazione alle forze armate, dette air soft gun (in acronimo (ASG) che sparano pallini in materiale biodegradabile con diametro di 6mm con potenza di 0,99J (in Italia), quindi innocui per un essere umano.

Il softair si distingue dalle altre attività ludico-sportive basate sulla simulazione di azioni belliche per l’utilizzo delle già citate air soft gun (in inglese letteralmente arma ad aria compressa, ASG), o AEG (air electric gun), da cui appunto prende il nome.

Il presidente Cirino, parlandoci ancora del Softair, ci spiega che loro organizzano delle vere e proprie gare a punteggio su base provinciale e regionale a cui partecipano molti team sportivi. Chi supera le prove con meno penalità ed acquisisce, dunque, il maggior punteggio, viene dichiarato il vincitore della competizione. La sua Associazione più volte è stata ai primi posti in gare regionali, in quanto – ci afferma Cirino – si allenano ogni settimana  elaborando diverse strategie. Inoltre, il suo team viene sottoposto a dei corsi CQB (close quarter compact di strategia per l’allenamento interno) mentre per l’esterno al corso bocchino.  In sostanza vi sono poi tutta una serie di squadre che organizzano almeno una volta al mese una competizione a livello provinciale  valevole, poi, per le competizioni regionali, tenendo sempre alto il livello dei partecipanti alla gara. Le squadre, infine, hanno tutte un equipaggiamento militare con protezioni e possono indossare loghi e simbli di forze armate straniere ma non italiane. I campi da gioco sono di due tipi: quelli urbani e quelli boschivi o lacustri.

Chiudiamo la chiacchierata con Alessandro Cirino chiedendogli se ha senso in una’epoca di pace giocare a fare la guerra. Egli ci risponde dicendoci che il Softair  è una delle discipline in cui agonismosenso di squadra onestà individuale si uniscono al meglio.  Come in ogni attività sportiva bisogna tenere presente la parte virtuosa di questa disciplina.  Ovviamente ogni realtà ha i propri eccessi, inutile negarlo, e per eccessi intendo gruppi di finti giocatori con la baionetta tra i denti, ragazzini senza alcun senso della realtà. Ma il Softair – continua Cirino- è un vero sport che ti aiuta a sviluppare l’intelletto applicando le più disparate strategie e tattiche militari e ti insegna l’onestà perché non appena ti giunge un pallino dici colpito e smetti di giocare. Quindi è uno sport onesto, intelligente ed ingegnoso cui in tanti si stanno approcciando oggigiorno.

Ci auguriamo che l’entusiasmo con cui ci ha parlato il presidente Cirino del Softair abbia potuto lasciare il segno nei nostri lettori magari avvicinandoli a questa disciplina.

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