Per le aziende del Sud, soprattutto quelle medio-piccole, c’è una banca che non si tira indietro ed è pronta ad assicurare il suo sostegno finanziario. È il Mediocredito Centrale, l’istituto di credito che fa parte del Gruppo Invitalia e che opera per accrescere la competitività del Paese, a partire proprio dal Mezzogiorno. Per sostenere la crescita imprenditoriale delle regioni del Sud occorre creare connessioni tra mondo delle imprese, della ricerca, delle università, delle istituzioni e della finanza. E MCC è la banca che vuole aiutare il Sud a fare sistema. Oltre metà dei suoi finanziamenti sono diretti verso le cosiddette aree depresse (definizione Ue che comprende in sostanza tutto le regioni del Sud) e poco più del 60% delle imprese che hanno ricevuto i finanziamenti sono di piccole e medie dimensioni.
Con sede a Roma e uffici a Milano, Pescara, Napoli, Bari e Catania, Mcc mette a disposizione una serie di strumenti pensati per affiancare le imprese nei loro stadi di sviluppo. Una micro, piccola o media azienda vuole ottenere liquidità o finanziamenti per effettuare un investimento? Con il Mediocredito Centrale può accedere a Chiro Fast (fino a 200mila euro, senza fideiussioni) oppure a Chiro PMI (per importi fino a mezzo milione di euro): in tempi rapidi e con pochi clic l’imprenditore si collega dal computer del proprio ufficio con il portale on line della banca e verifica la fattibilità del finanziamento. Se invece si vuole avviare una nuova iniziativa, anche innovativa, è possibile utilizzare il portale on line per richiedere il Chiro nuove imprese e ottenere un finanziamento fino a mezzo milione di euro. Se questa nuova attività è in una regione meridionale, si può anche utilizzare Chiro Resto al Sud, il finanziamento bancario che è complementare agli incentivi gestiti da Invitalia.
E le aziende più strutturate, come mid cap e grandi imprese? C’è spazio anche per loro. Mediocredito Centrale offre infatti anche altre tipologie più complesse di finanziamenti, come per esempio il Chiro Ricerca & Innovazione per progetti di ricerca con un importo minimo di 500mila euro. (Catania Oggi)