Perché investire a Catania: l’analisi sul mercato immobiliare etneo nel convegno organizzato dalla FIMAA Confcommercio

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“Perché investire a Catania”, se n’è parlato nel convegno organizzato dalla FIMAA Catania nella sede della Camera di Commercio del Sud Est con esperti del settore.

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Dopo gli onori di casa del presidente Pietro Agen sono intervenuti il prof. Benedetto Torrisi, professore associato di Statistica economica Dipartimento Economia e Imprese Università di Catania; Daniela Irrera, professore associato di Scienza Politica Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università di Catania; Virgilio Piccari, architetto urbanista.

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Ognuno dal suo punto di vista e confortati dagli scrupolosi sviluppi delle ricerche nei loro campi  sono giunti ad una comune conclusione: le richieste, come quelle effettuate dalla  FIMAA Catania, devono partire dal basso, per favorire l’inizio di un percorso che le pubbliche amministrazioni non potranno disattendere.

Il presidente Agen ha puntualizzato che, nonostante l’handicap della burocrazia sempre troppo lenta, le priorità sono le infrastrutture – centri storici pedonalizzati supportati dalla realizzazione di nuovi garages e parcheggi, la creazione di campus universitario nell’ex ospedale Vittorio Emanuele, la realizzazione del centro fieristico, la cessione dell’aeroporto di Catania per incrementare con la professionalità dei nuovi gestori il numero di passeggeri – per rendere più attrattiva la città di Catania e dare una scossa la mercato immobiliare.

Mercato immobiliare in attivo, come ha sostenuto il prof. Torrisi: “La città metropolitana di Catania è la provincia che mostra più vendite e maggior prospettive di mercato in Sicilia. Dai centri storici, ai terreni della zona etnea di Castiglione e Randazzo, che puntano sui vigneti per la vinificazione di vini doc, ad una serie di fattori positivi in altri territori di immensa potenzialità”.

Secondo l’architetto Piccari è determinante ristrutturare il patrimonio immobiliare esistente con un recupero confacente ed adeguato alla storia ed al messaggio che gli immobili proiettano sul territorio, non ritenendo più necessario né utile creare nuove costruzioni.

Fondamentale il supporto che la Comunità Europea – ha affermato la professoressa Irrera – può dare alle città italiane e siciliane in particolare. Pensare che alcune capitali europee, in particolare quelle del ex blocco sovietico o l’estrema Irlanda, hanno stravolto positivamente non solo l’immagine della città  ma anche la velocità delle comunicazioni su binari, per esempio, usufruendo dei finanziamenti europei. Non sembra possibile che in Sicilia ed a Catania in particolare, non si riesca a trovare un metodo mirato al fine di ottenere questi benefici europei per migliorare e potenziare i valori immobiliari della città metropolitana di Catania”.

Grande soddisfazione ha espresso il presidente di FIMAA Catania Nino Nicolosi: “L’incontro di oggi ha avviato un percorso utile che potrebbe portare a un progetto che punti al miglioramento della qualità della vita e di conseguenza dei valori immobiliari con il contributo europeo e un lavoro di squadra con l’Università, l’Accademia delle Belle Arti, la Camera di Commercio del Sud Est“.

Tra gli interventi del pubblico, con grande sorpresa, si è registrato quello dell’ex sindaco Enzo Bianco, che da presidente del consiglio nazionale dell’Anci ha sottolineato l’importanza dell’ argomento trattato, in quanto il valore di una città si incrementa con la crescita dei valori immobiliari delle proprietà private. “Per tutte le potenzialità che ha questa città – ha detto Bianco –, con il finanziamento pronto per allungare il percorso della metropolitana fino a Paternò e quello per la realizzazione della terza pista aereo portuale di Catania con il contemporaneo interamente della ferrovia, non può che far crescere il valore degli immobili della città metropolitana di Catania. Ci resta solo di aspettare per sapere se si verificherà un piccolo, un grande o un esplosivo incremento immobiliare!

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