Già da oggi i pescatori catanesi hanno potuto vendere il loro pesce sulla banchina, ciascuno in prossimità del proprio peschereccio. Una boccata d’ossigeno per numerose famiglie che in seguito alla chiusura della pescheria avevano perso l’unica, e peraltro modesta, occasione di reddito.
A raccogliere il grido disperato dei pescatori, preoccupati perché di lì a qualche giorno non avrebbero più potuto garantire gli alimenti ai propri familiari, erano stati il commissario provinciale della Lega Anastasio Carrà e il responsabile enti locali per la Sicilia orientale Fabio Cantarella, grazie all’iniziativa dell’europarlamentare Annalisa Tardino, promotrice dell’incontro con i pescatori.
Una soluzione giunta dopo un confronto costruttivo con l’autorità portuale e la capitaneria di porto, considerato che la normativa vigente, europea e italiana, consente a chi è in regola e in possesso di tutte le autorizzazioni di svolgere tale attività di vendita al dettaglio. Naturalmente i pescatori hanno inoltre adottato tutte le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus, recentemente introdotte. Un ringraziamento alla Lega arriva da parte dei rappresentanti delle cooperative motopescherecci, il sig. Molino e il sig. Vittorio, che a nome di tutti gli operatori del settore coinvolti, dichiarano: “Siamo felici in quanto siamo riusciti in pochissimo tempo, di ripartire con la nostra attività, in particolare in questo momento cosi difficile per tutti”.
“Siamo felici di essere stati strumento per consentire a questi lavoratori di portare a casa il minimo per sopravvivere in questo difficile momento storico per l’umanità e l’economia – dichiarano Fabio Cantarella e Anastasio Carrà-. Ci sentiamo di ringraziare il presidente dell’Autorità portuale, Andrea Annunziata, e il comandante della Capitaneria di porto, Attilio Montalto, per la disponibilità e la non comune sensibilità mostrata, oltre che per la soluzione individuata dopo aver approfondito la normativa vigente”.