Arrivano gli “sceriffi” della movida?

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di Salvo Barbagallo

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Siamo alla frutta? Ancora no, ma poco ci manca.

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Sullo “scenario Italia” 2020 Anno Domini sembra calare lenta una nebbia che sta coprendo inesorabilmente tutto ciò che circonda l’intera collettività. È tutto “colpa” del Coronavirus che ha sconvolto il territorio nazionale? È tutto “colpa” del micidiale virus che ha stroncato migliaia di vite? È tutto “colpa” di una pandemia che gli scienziati non riescono a bloccare? È tutto “colpa” delle ataviche carenze della Sanità nazionale e di chi l’ha diretta ieri e oggi? Di interrogativi sull’attuale situazione se ne possono porre tanti e tanti, inutilmente perché agli “interrogativi” nessuno darà mai una risposta esauriente, una risposta convincente.

Fin troppo facile attribuire a una presunta incompetenza di chi governa il Paese in merito alla gestione di una fase delicata come questa della pandemia: l’incompetenza può essere un opportuno alibi con il quale potrebbero essere giustificate azioni che – volenti o nolenti – hanno motivazioni che non è dato conoscere in quanto razionalmente appaiono inspiegabili.

A furia di gridare “al lupo, al lupo” si finisce con il non credere al pericolo, così continuando a dire “Qualcosa non torna” si finisce con incrementare l’indifferenza. Risultato? Si accetta la “non normalità” come un dato di fatto.

Gli scandali (con arresti) per corruzione? Suscitano indignazione per meno di 24 ore.

Gli scandali nella Magistratura? Considerati “eventi” consueti, non fanno intervenire neanche il Capo dello Stato, il cui silenzio è stato notato da tutti.

I “migranti” che sbarcano indisturbati in Sicilia? Saranno “regolarizzati” alla prima occasione.

I morti per Coronavirus? Vengono pianti solo dalle loro famiglie, preoccupa sempre meno il contagio, c’è la necessità di “ripartire” se non si vuole il crollo totale.

Ed ecco la “movida”: dopo la semi-clausura della Quarantena, il senso di una libertà riconquistata che non tiene conto dei rischi immanenti. C’è l’immediata esigenza di porre un freno alla “promiscuità”: quanto già preventivato per il prossimo autunno, cioè una forte ripresa dei contagi, può subire una accelerazione con un (previsto?) ritorno alla cosiddetta “Fase 1” nei mesi estivi per le aree più soggette.

Al Governo che sta gestendo questa pandemia, le idee non mancano: occorre porre fine a qualsiasi tipo di assembramento. Dal momento che le norme “repressive” in atto non sembrano sufficienti, basta mettere in campo 60 mila “assistenti civici” per il controllo del “distanziamento” sociale. Attenzione. Scrive in prima pagina oggi il quotidiano “La Verità”: Incredibile misura varata dal ministro Boccia: mentre le imprese annaspano, anziché tagliare le tasse ingaggia un esercito di delatori che avranno il compito di «far rispettare le distanze». Ma le forze dell’ordine a che servono?

E certo: A Cosa servono gli oltre 110 mila appartenenti all’Arma dei Carabinieri, gli oltre 120 mila appartenenti alla Polizia di Stato, i 70 mila appartenenti alla Guardia di Finanza, gli oltre 100 mila militari dell’Esercito, gli appartenenti alle Polizie locali, tutte “Forze” che abbiamo visto impegnate nel periodo della Quarantena, con controlli capillari. Il ministero per gli Affari Regionali specifica che “I nuovi assistenti controlleranno principalmente il rispetto del distanziamento sociale e controlleranno la messa in atto di tutte le norme che il Governo ha emanato per preservare la salute pubblica”. In compenso non prenderanno multe, ma segnaleranno con nome e cognome alle superiori Autorità i trasgressori. Insomma, tutto viene svolto a fin di bene, ovviamente del bene della collettività la cui salute deve essere tutelata con tutti i mezzi.

Sempre per tutelare i cittadini e preservarli in sicurezza, in molte città d’Italia si incrementa l’installazione di telecamere (a Catania, per esempio, 213 telecamere si aggiungeranno a quelle in funzione da tempo) che monitoreranno le arterie principali e periferiche.

Tutto ciò sta avvenendo soltanto per fronteggiare la pandemia del Coronavirus? Oppure c’è in atto un programma di prevenzione per ciò che possono provocare le tensioni sociali che stanno affiorando in tutto il Paese?

Torna alla memoria una serie televisiva statunitense “Person of Interest” di genere fantascienza distopica e crime drama, trasmessa dal network CBS nel 2011 (e in Italia fino a qualche anno addietro) che ipotizzava un gruppo di vigilanti, che utilizzava un’intelligenza artificiale senziente, per un controllo diretto delle collettività. Spesso le fiction anticipano la realtà, di certo (?) non è quanto si sta verificando in Italia. Ma come diceva uno statista piuttosto controverso –Giulio Andreotti– :  “A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”…


Ci sembra significativo quanto appunta Valter Vecellio

A PROPOSITO DEI 60MILA ASSISTENTI CIVILI (O SPIONI CHE DIR SI VOGLIA)

di Valter Vecellio

Molte voci allarmate per il bando governativo con il quale si assumono 60 mila “assistenti civici” che dovranno affiancare polizie e vigili e segnalare, dopo averli ammoniti, coloro che non rispettano le regole prudenziali anti-covid. Hanno ragione a essere perplessi, dubbiosi, allarmati. Dico meglio: HANNO RAGIONISSIMA. È chiaro?

Vorrei ora sapere se condividiamo o no analoga perplessità e allarme per l’“impazzimento” di questi ultimi giorni, che sembra coinvolgere donne e uomini, ragazzini, mezza età e “over”: l’irrefrenabile, ovunque esigenza di “aggrumarsi” in lembi di spiaggia, in parchi, prati, di transitare strade strette, fare branco in microscopici tavolini, bere dagli stessi bicchieri, fumarsi in faccia reciprocamente, stringersi mani, sbaciucchiamenti esibiti come straordinaria prova di affetto e stabile congiunzione.

Vorrei sapere: abbiamo smesso di essere responsabili, seri, prudenti, disciplinati? Fino a ieri eravamo disposti a sborsare decine di euri per mascherine farlocche e guanti al mercato nero. Oggi ci sono diventati insopportabili, una violazione dei nostri diritti civili.

In ogni città c’è venuta insopprimibile questa voglia di “gregge”, di “massa”, guai se non si beve birra dallo stesso bicchiere, se non si fuma la stessa sigaretta, se non ci stropicciamo sudaticci l’uno contro l’altra; la voglia di silenzio e di pensare, di “rallentare”, di darci una regolata rispetto ai ritmi del recente passato, tutto questo che fine ha fatto? … Siamo già diventati tutti “normali”, ammassati sulla nave dei folli?

Non ci piace l’idea degli assistenti civici: giusto; preoccupati per un potenziale e progressivo “stato di polizia”: ottimo. Ma un “vaffa…” agli idioti e agli imbecilli che capita di vedere in questi giorni, lo vogliamo dire?

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