Fase dopo fase, quale sarà il finale dell’Italia con il Coronavirus?

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di Salvo Barbagallo

Coronavirus: tutti più o meno soddisfatti a quasi 48 ore dall’inizio della “Fase 2” con la quale le forze governative hanno allentato la maglia sulla collettività nazionale: ogni cosa, ogni sviluppo – positivo o negativo – affidato alla “responsabilità” del cittadino che deve rispettare le norme tracciate nei Palazzi della scienza/politica.

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Il discorso sul “Qualcosa non torna” funziona ben poco e si è trasformato quasi in retorica pseudo ideologica popolare: infatti è il cosiddetto Uomo qualunque, il cosiddetto Uomo della strada che si pone il consapevole interrogativo che non otterrà risposte chiarificatrici su quanto è accaduto e sta accadendo come conseguenza della pandemia che ha colpito, ovviamente, non solo l’Italia.

I mass media stanno esaltando la grande responsabilità degli Italiani nell’affrontare la “Fase 2” e la parola d’ordine data (a quanto si è potuto capire) a chi deve fare rispettare l’ordine è stata di procedere in maniera “soft” nei confronti di quanti dovessero violare le “regole”. Indubbiamente c’è stato chi si è chiesto quale “autocertificazione” valesse in questa “Fase 2”, perché fra coloro che hanno cercato nei siti ministeriali preposti il “modello” da applicare, molti non sono riusciti a individuarlo e, conseguentemente, a stamparlo e portarselo dietro. Solo confusione del momento? Allora se così è, da una “fase” all’altra, da una “confusione” all’altra: tutto normale. Normale?

Dopo la forzata Quarantena, già ieri (4 maggio 2020 A. D., sic!) gli italiani si sono rimessi in moto: chi per lavoro, chi per farsi un giro in bicicletta, chi per fare jogging, cercando di rispettare nuove normative restrittive di per sé poco chiare.

Si parla di 250 mila vittime nel mondo e di quasi trentamila in Italia stroncate dal morbo. Ora si cerca l’origine del Coronavirus e gli USA, da Trump al segretario di Stato Mike Pompeo, sostengono che Ci sono numerose prove sul fatto che il coronavirus arrivi dal laboratorio di virologia di Wuhan e che la Cina ha fatto tutto quello che ha potuto per tenere il mondo all’oscuro. Cose già dette mesi addietro tra le ipotesi contrastanti degli “scienziati (quali scienziati?), tra chi sosteneva che il virus fosse “naturale” e chi affermava che fosse stato creato in “laboratorio”. Chissà perché tornano in mente le presunte armi batteriologiche di Saddam Hussein che nel 2003 portarono in guerra contro l’Iraq una coalizione multinazionale capeggiata dagli USA.

Ma c’è già in atto un’altra guerra: è quella tra le multinazionali dei farmaci, è quella per produrre un vaccino che possa debellare il Coronavirus da fare applicare a tutti gli abitanti del pianeta.

Da una “fase” all’altra, in Italia come in altri Paesi, il “finale” è stato scritto? Chi lo può dire, ma chi se lo chiede può con estrema facilità essere accusato di fomentare le teorie del “complottismo”. Mass media nella maggior parte a senso unico, da una parte si cerca di rassicurare la gente, dall’altra parte si mostra incombente la “minaccia” di una ripresa dei contagi a breve o medio termine. Insomma, c’è lo “Stato” dell’incertezza che orienta la vita quotidiana e all’Uomo qualunque non resta che un’attesa problematica dell’immediato futuro, con l’unica difesa individuale una “mascherina” o come alternativa restare chiuso nella propria abitazione, o come ulteriore alternativa di correre il rischio di un possibile contagio e magari finire cremato a insaputa dei familiari.

Non ha strumenti l’Uomo qualunque per fronteggiare la situazione (casuale o “provocata”, poca importanza ha) che si è venuta a determinare; l’Uomo qualunque non ha strumenti per opporsi alle scelte che il Governo effettua, soprattutto perché non “conosce” da dove nascono le stesse scelte; le voci isolate che mettono in luce le visibili discrasie sono destinate a perdersi nel vuoto dell’indifferenza di chi sta dirigendo la “baracca” Italia. Vedi per quest’ultimo aspetto quando si è verificato con le “incontrollate” scarcerazioni di detenuti, vedi quanto continua a verificarsi in una logica piuttosto incomprensibile (preordinata?) per l’accesso dei migranti e per le pressioni che vengono fatte per la loro “regolarizzazione”.

Le “solidarietà” di parte suscitano perplessità come la stessa posizione della Chiesa in merito alle Messe.

Non è più sufficiente ammettere “Qualcosa non torna” là dove per la collettività è diventata primaria (ed è comprensibile) solo la speranza della “minore” restrizione per potere tornare alla normalità del quotidiano. Purtroppo c’è poca attenzione verso il “potere” che ha acquisito l’attuale Governo e come questo “potere” venga dal Governo esercitato. Un Parlamento esautorato nella pratica, opposizioni pressoché inesistenti: una realtà che dovrebbe far riflettere, ma che viene ignorata e sopraffatta dal legittimo desiderio – individuale e collettivo – di potere stare all’aria aperta. Anche se dietro l’angolo ci sono le pattuglie delle Forze dell’Ordine pronte a prendere multe (per adesso, e dopo?) a chi contravviene alle norme.

Il “finale Coronavirus Italia” è un grosso punto interrogativo.

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