Scoperta cellula anarchica, 7 arresti a Roma

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Un gruppo composto da 7 militanti anarco-insurrezionalisti è stato arrestato questa mattina a Roma dai Carabinieri del R.O.S. che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, richiesta dalla Procura ed emessa dal gip. Sono ritenuti responsabili di associazione con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione e porto di materiale esplosivo, istigazione a commettere delitti contro la personalità dello Stato, oltre che incendio e danneggiamenti aggravati dalla finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico.

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L’operazione è scattata in seguito alle indagini avviate dopo l’attentato esplosivo alla Stazione Carabinieri di Roma San Giovanni, compiuto il 7 dicembre 2017 e rivendicato dalla sigla terroristica “Cellula Santiago Maldonado – Federazione Anarchica Informale–Fronte Rivoluzionario Internazionale”. L’ordigno artigianale, nascosto in un termos di metallo, contenente 1,6 kg di esplosivo, aveva provocato ingenti danni all’ingresso della caserma e per poco non aveva investito con la sua esplosione una passante.

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Era il centro sociale occupato ‘Bencivenga Occupato’ di Roma la base della cellula anarchica. Le persone arrestate sono C.Z., 33enne messinese, R.C., 34enne torinese, F.D.G., 39enne romana, N.A., 30enne romano e F.C., 31enne trentina. Il gruppo mirava anche a riorganizzare il movimento anarchico superando “ogni localismo”, per avviare una nuova fase dell’insurrezionalismo, che avvicinasse i diversi gruppi, così da colpire l’organizzazione democratica e costituzionalmente organizzata dello Stato. Si tratta di un nuovo gruppo d’azione, che aveva elaborato e portato a compimento un programma eversivo cristallizzato in un documento clandestino dal titolo “Dire e sedire”, destinato solamente ai compagni affini per ideologia, con cui portare avanti una “conflittualità viva e accesa”.

Il gruppo aveva infatti contatti anche con il Cile, teatro di devastazioni di matrice anarchica nello scorso mese di ottobre. Nel settembre 2018 i Carabinieri del Ros avevano monitorato, presso il centro sociale Bencivenga, un incontro riservato tra gli arrestati e una militante cilena in Italia, cui consegnarono dei documenti d’area da portare e far circolare in Cile. Inoltre, il militante argentino Santiago Maldonado, cui è dedicata la cellula che ha rivendicato l’attentato alla Stazione Carabinieri di Roma San Giovanni, è morto nell’agosto 2017 a seguito di una manifestazione a difesa del popolo mapuche, tematica di lotta molto cara agli anarchici cileni.

Importanti contatti sono emersi anche con i gruppi anarchici tedeschi. A Berlino, inoltre, nell’ottobre 2018, è stato compiuto un altro attentato rivendicato da una cellula Fai-Fri, che rispondeva con quella azione sempre al comunicato strategico di Alfredo Cospito, “L’autismo degli insorti”, cui si lega la rivendicazione dell’attentato alla caserma dei Carabinieri di San Giovanni.

Dalle indagini è infine emerso come, per sostenersi, tre delle persone arrestate ricorressero, attraverso piccoli lavori stagionali in Francia e in Svizzera, all’indennità di disoccupazione da rimpatrio elargita dallo Stato per chi viene licenziato all’estero, allo scopo di sostenersi economicamente nella “comune” del centro sociale Bencivenga e dedicarsi completamente alla causa insurrezionalista.

Sostenere, anche con atti di terrorismo, gli imputati nel processo “Panico”, conclusosi a Firenze nel luglio 2019 con pesanti condanne nei confronti degli imputati, accusati, tra l’altro, dell’attentato alla libreria “Il Bargello” (area CasaPound Italia) di Firenze, compiuto il 1° gennaio 2017 era uno dei progetti dei 7 anarchici arrestati.

Il gruppo eversivo smantellato oggi si rifaceva in particolare proprio ai dettami strategici di Alfredo Cospito, ideologo della FAI, attualmente detenuto presso il carcere di Ferrara per partecipazione alla FAI-FRI (Federazione Anarchica Informale-Fronte Rivoluzionario Internazionale), oltre che per la gambizzazione dell’ingegnere Roberto Adinolfi, avvenuto a Genova il 7 maggio 2012. E a Cospito è legato il nome dell’indagine, con riferimento al libro clandestino dal titolo “Anarchici di Bialystok 1903-1908”, edito con la collaborazione degli anarchici FAI detenuti.

Il collegamento con l’ideologo Cospito è emerso anche dal suo documento strategico dal titolo “L’autismo degli insorti”, diffuso nel 2018, che portava, proprio la rivendicazione dell’attentato alla Stazione Carabinieri di San Giovanni, come esempio della nuova strategia dell’alternanza tra azioni anonime e rivendicate nella lotta distruttiva contro il sistema.

Numerosi gli atti terroristici esecutivi del programma criminale addebitati alla cellula eversiva, compiuti in diverse località del territorio nazionale, da La Spezia a Roma, passando per Firenze e Teramo, tutti finalizzati a portare solidarietà agli anarchici coinvolti a Firenze nel citato processo “Panico”.

Due degli arrestati si trovavano all’estero, una in Francia e l’altra in Spagna. Per loro, destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, è stato emesso il Mandato di Arresto Europeo. (Adnkronos)

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