Fatale una caduta. Ci lascia il Maestro Ennio Morricone

Condividi questo articolo?

Avrebbe compiuto 92 anni in novembre, ma la sua musica sarà immortale. Ennio Morricone si è spento in una clinica romana dove era stato ricoverato a seguito di una brutta caduta che gli ha cagionato la rottura di un femore.

Pubblicità

Sono centinaia i film arricchiti dalla sua maestria, dalle sue note che resteranno nella storia. Uno dei più apprezzati musicisti contemporanei. Vincitore di due Oscar, Morricone ha anche vinto con le sue colonne sonore tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d’argento, due European Film Awards, un Leone d’Oro alla carriera e un Polar Music Prize. Nel 2017 ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Era Accademico di Santa Cecilia.

Pubblicità

Morricone è famoso per le colonne sonore per i film western all’italiana, collaborando con registi come Sergio Leone, Duccio Tessari e Sergio Corbucci, con titoli come la Trilogia del dollaro, Una pistola per Ringo, La resa dei conti, Il grande silenzio, Il mercenario, Il mio nome è Nessuno e la Trilogia del tempo. Tra i tanti film musicati anche Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore e Novecento di Bernardo Bertolucci. Nel 2007 Morricone ha ricevuto il premio Oscar alla carriera, dopo essere stato nominato per 5 volte. Nel 2016 ha ottenuto il suo secondo Oscar per le partiture del film di Quentin Tarantino “The Hateful Eight”, per la quale si è aggiudicato anche il Golden Globe. Sempre ne 2016 gli è stata attribuita una stella nella celebre Hollywood Walk of Fame.

Ennio Morricone ha compiuto gli studi di tromba (con Umberto Semproni), composizione (con Goffredo Petrassi), musica corale, strumentazione per banda e direzione di coro presso il Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Si è lungamente cimentato in tutte le specializzazioni della composizione musicale: nella musica assoluta, che ha coltivato durante tutta la sua attività artistica; nella musica applicata, dapprima come orchestratore e direttore d’orchestra in campo discografico, poi come compositore per il teatro, la radio, la televisione e il cinema.

Morricone fu tra gli esponenti dell’avanguardia romana degli anni Cinquanta con Franco Sifonia, Antonino Clementi, Domenico Guaccero, Boris Porena e fin dall’inizio della sua parabola artistica si è occupato di campi tradizionalmente separati del mondo musicale: mentre vedevano la luce le sue prime composizioni, Morricone suonava in formazioni jazz e svolgeva attività di arrangiatore di musica leggera e di scena. Dal 1965 e fino alla metà degli anni Ottanta è stato membro del gruppo di improvvisazione Nuova consonanza e nel 1983-85 del Consiglio di amministrazione della stessa associazione. Con il musicologo Sergio Miceli, ha condotto i corsi estivi di perfezionamento sulla musica per film dell’Accademia chigiana di Siena (1991-96). Ha insegnato inoltre all’Internationale Seminär für Filmgestaltung di Basilea. Dal 1996 era membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

Agli esordi la sua attività artistica è segnata dalla presenza contemporanea in campi tradizionalmente separati del mondo musicale: mentre infatti vedono la luce le prime composizioni ‘da concerto’ come la Sonata per ottoni, timpani e pianoforte (1953-54), il Concerto per orchestra (1957) e i Tre studi per flauto, clarinetto e fagotto (1958), Morricone è anche impegnato come arrangiatore di musica leggera e di scena per la Rai e per la Rca.

La produzione da concerto di Morricone ha subito un rallentamento negli anni Sessanta e Settanta (a causa del suo impegno quasi totalizzante per il cinema) per poi riprendere vigore. Tra i brani degli anni successivi il secondo Concerto per flauto, violoncello e orchestra (1985), Frammenti di giochi, per violoncello e arpa (1990), Ut per tromba, percussioni e archi (1991), Epitaffi sparsi per soprano e pianoforte (1991-92), il balletto Gesto azione (1995) e il debutto operistico con Partenope. Musica per la sirena di Napoli (1997), su libretto di Sandro Cappelletto e Guido Barbieri. Per il settantesimo compleanno di Morricone (1998), l’Accademia di Santa Cecilia ha dedicato all’esecuzione di sue composizioni due concerti da lui diretti.

Durante gli anni del suo impegno musicale in favore del cinema Ennio Morricone ha impresso la suggestione della propria musica ai film di Sergio Leone (1929-1989), dalla cosiddetta “trilogia del dollaro” (“Per un pugno di dollari” del 1964, “Per qualche dollaro in più” del 1965 e “Il buono, il brutto, il cattivo” del 1966) a “C’era una volta il West” (1968), da “Giù la testa” (1971) a “C’era una volta in America” (1984).

Il compositore premio Oscar non perdeva mai occasione per ricordare l’amico Sergio Leone, il padre dello spaghetti western. Ma l’amicizia tra i due era ben più antica della loro collaborazione cinematografica: Ennio e Sergio frequentarono insieme la scuola elementare. Si ritrovarono nel 1964, anno in cui, con “Per un pugno di dollari”, nacque uno dei sodalizi più proficui e importanti della storia del cinema. Morricone scrisse le musiche per tutti i film diretti da Leone fino al 1984, anno dell’ultimo capolavoro, “C’era una volta in America”.

Nell’ambito della musica assoluta, Morricone ha composto oltre cento opere per diverse formazioni musicali, tra cui “Concerto per flauto, violoncello e orchestra” (1984); “Frammenti di Eros per soprano, piano e orchestra” (1985); “Cantata per l’Europa per soprano, due voci recitative, coro e orchestra” (1988); “Ut per tromba, percussioni e archi” (1991), “Epitaffi sparsi per soprano e pianoforte” (1991-93); il balletto “Gesto azione” (1995); il debutto operistico con “Partenope. Musica per la sirena di Napoli” (1996), su libretto di Sandro Cappelletto e Guido Barbieri; “Non devi dimenticare” (1998), in memoria delle vittime della strage del 2 agosto 1980 a Bologna; la cantata “Per i bambini morti di mafia” (1999), su testi di Luciano Violante; “Metamorfosi di Violetta”, per quartetto d’archi e clarinetto (2001); “Voci dal silenzio per voce, coro, coro registrato e orchestra” (2002); “Cantata Narrazione per Padre Pio” (2004).

Universalmente considerato uno dei massimi autori della musica cinematografica, alla quale ha dato il suo notevole contributo nell’arco di quarant’anni con oltre quattrocento colonne sonore originali. Ennio Morricone ha messo a frutto un’esperienza estremamente ricca, sia per il tipo di attività (arrangiatore, compositore, esecutore e direttore) sia per i generi praticati, elaborando un linguaggio efficace sul piano drammaturgico e al tempo stesso originale e innovativo sul piano musicale.

Nelle innumerevoli collaborazioni con registi di tutte le nazionalità ha saputo inventare commenti musicali per ogni tipo di situazione narrativa e filone cinematografico, e per alcuni generi, come il western all’italiana, ha stabilito con le proprie colonne sonore un vero e proprio vocabolario, destinato a rimanere un punto di riferimento ineludibile. Nel corso di una prestigiosa carriera, Morricone ha ricevuto numerosi premi, tra i quali il Leone d’oro alla carriera in occasione della 52esima Mostra del cinema di Venezia (1997), l’Oscar alla carriera (2007), l’Oscar alla miglior colonna sonora per le musiche del film “The hateful eight” di Quentin Tarantino (2016), tre Golden Globes e, tra il 1988 e il 2013, nove David di Donatello. Nel 2016 gli è stata inoltre attribuita una stella nella celebre Hollywood Walk of Fame. Nel 2017 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Nel 2001 Ennio Morricone ha pubblicato “Comporre per il cinema. Teoria e prassi della musica nel film” (Marsilio), scritto in collaborazione con Sergio Miceli. Nel libro affronta l’argomento da un punto di vista sia teorico sia tecnico-metodologico, offrendo un’efficace analisi dei rapporti esistenti tra musica, immagine e linguaggio cinematografico. Nel 2016 ha pubblicato il testo autobiografico “Inseguendo quel suono. La mia musica, la mia vita” (Mondadori), scritto in collaborazione con l’allievo e compositore Alessandro De Rosa. Morricone ha deciso di farne il suo libro testamento, in cui racconta la sua vita e soprattutto la sua musica. Frutto di anni di incontri con un suo allievo, è una sorta di lungo dialogo maestro-discepolo, corposo e ricco di informazioni, ricordi, approfondimenti per far capire a tutti i suoi fan quali storie e quali pensieri ci sono dietro le musiche più amate.

Nel 2018 è uscito il libro-conversazione con il regista Giuseppe Tornatore “Ennio, un maestro” (HarperCollins Italia). I due amici raccontano i loro incontri e le loro discussioni, dove il cinema è un tema ed è un pretesto, qualche volta in primo piano, qualche altra sullo sfondo.

L’ultimo riconoscimento conquistato da Ennio Morricone risale allo scorso 5 giugno: è stato insignito del Premio Principessa delle Asturie per le arti 2020, che ha condiviso con il compositore statunitense John Williams, 88 anni, massima distinzione che fa capo all’omonima fondazione presieduta dai reali spagnoli. I due maestri, le cui creazioni hanno segnato diverse generazioni di spettatori, entrambi tra i più acclamati e prolifici autori di colonne sonore per tanti celebri film, sono stati scelti dalla giuria dopo diversi anni di candidatura al prestigioso riconoscimento giunto alla 40esima edizione.

“I due autori premiati hanno arricchito centinaia di film con il loro talento musicale. Mentre Morricone ha costruito la sua reputazione creando dall’Europa le musiche per i film ambientati nel selvaggio West americano, Williams ha trasferito lo spirito della tradizione sinfonica viennese ai successi di Hollywood – si legge nella motivazione della giuria del premio – Se c’è qualcosa che hanno in comune, è loro il vasto e variegato lavoro per attraversare generi e confini”.

La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento. Attraverso le sue colonne sonore ha contribuito grandemente a diffondere e rafforzare il prestigio dell’Italia nel mondo“. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Desidero far giungere alla famiglia del Maestro il mio profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza“, conclude il messaggio del capo dello Stato.

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.