Il Metro shuttle della Circumetnea, servizio navetta che fino allo scorso anno, collegava la Stazione MILO della Metropolitana al parcheggio di SANTA SOFIA, quest’anno, verrà sostituito dal BRT di AMT SPA.
Ciò, sta provocando perplessità e scetticismo fra gli studenti universitari, abituati a un servizio efficiente e puntuale, inaugurato il 20 Settembre 2017 alla presenza dell’allora Sindaco di Catania, on. Enzo Bianco, dell’ ing. Virginio Di Giambattista, ex gestore della Circumetnea e l’ex Rettore, del prof. Francesco Basile.
Giovanni Lo Schiavo, Segretario regionale FAST/CONFSAL SICILIA, commenta: La convezione stipulata nel 2017 fra Circumetnea e l’Università di Catania per l’anno accademico 2018/2019, si basava su un minimo di 40 mila abbonamenti annui al costo agevolato di euro 60,00 per singolo abbonamento (per un introito di circa due milioni e quattrocentomila euro) che quest’anno date le incertezze provocate dall’emergenza sanitaria, pare, non siano stati garantiti dall’Ateneo, motivo per cui non sarebbe stata rinnovata l’intesa.
Una perdita economica di non poco conto per le casse dell’Ente del ministero delle Infrastrutture che non effettuerà un servizio considerato fiore all’occhiello per la mobilità integrata della città metropolitana.
Come sindacato, riteniamo che a prescindere da qualsivoglia considerazione di natura contabile effettuata dall’Ente Gestore e senza voler toccare i meriti di AMT SPA che certamente saprà altrettanto garantire un servizio efficiente e di qualità agli studenti universitari tramite il BRT, la Circumetnea non doveva perdere un’opportunità così importante a scapito del proprio ruolo strategico come vettore di trasporto nella città di Catania e nel comprensorio Etneo, acquisito nel tempo con fatica dai lavoratori e grazie ad una miriade di investimenti pubblici.
La nostra Organizzazione Sindacale non può accettare che Circumetnea perda servizi sia sul versante Ferroviario che su quello Gommato, cosi come sta avvenendo a causa di un’esasperata valutazione di natura ragionieristica.
È da alcuni anni ormai che non si effettua un solo treno turistico nella tratta ferroviaria extraurbana, peraltro, chiusa all’Esercizio dal 1997, nelle giornate domenicali e festive a scapito dello sviluppo socio economico del comprensorio Pedemontano.
A questo punto della situazione, da parte dell’Ente Gestore e del quadro Dirigenti di Circumetnea, necessita un’inversione di tendenza, anche perché in atto non vi è nessuna condizioni ostativa che possa ostacolare ciò, tanto meno, possono trovare giustificazioni le prescrizioni imposte dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie.