Mostra Itinerante del Cantastorie

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Tre eventi per riscoprire, esaltare, tutelare e divulgare il Patrimonio Culturale tipicamente siciliano attraverso le narrazioni del Cantastorie, figura specificatamente esaltata dall’Associazione che ha in Luigi Di Pino il suo essenziale punto di riferimento. L’iniziativa si sviluppa man mano con sempre crescente, collettivo interesse, sia nel territorio isolano che ben oltre i confini nazionali. Un’ulteriore vetrina per la caratteristica, sublime figura del Cantastorie è rappresentata dal triplice appuntamento organizzato prossimamente dall’Associazione “Il Cantastorie” in altrettante location siciliane.            

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 Si inizia oggi (18 settembre) a Giarre (CT), nei locali dell’ “Ex Pescheria” di via Calderai, in occasione dell’inaugurazione della “MOSTRA ITINERANTE DEL CANTASTORIE SICILIANO”. All’interno dello stesso sito, si terrà una conferenza-concerto sul tema: “Il ruolo del moderno cantastorie siciliano”. Interverranno, tra glia altri, il prof. Giuseppe Giordano (Università di Roma “Tor Vergata”) e Alfio Patti (giornalista e studioso di tradizioni popolari). A seguire, ci sarà l’esibizione del cantastorie Luigi Di Pino. La MOSTRA ITINERANTE sarà visitabile anche nei giorni di domani sabato 19 e domenica 20 e potrà contare sull’esposizione di circa 200 cimeli caratteristici dell’arte del cantastorie siciliano appartenenti alla collezione “Il Cantastorie”. Tra questi, teloni dipinti a mano, foglietti e libretti risalenti alla prima metà del secolo scorso, dattiloscritti, dischi in vinile e foto.

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Il secondo appuntamento si terrà, ad una settimana di distanza, a Giardini Naxos, dove la Mostra si trasferirà all’interno della locale Biblioteca Comunale. Anche in questo caso, nel pomeriggio di venerdì 25 settembre, è in programma una conferenza–concerto sul tema                           “L’importanza della memoria storica nella valorizzazione della Tradizione e dell’identità siciliana”. Previsti gli interventi del prof. Sergio Bonanzinga (Università di Palermo) e di Nino Vadalà (Curatore Archivio Storico Giardini Naxos). A conclusione della serata, ci sarà –anche in questo caso- l’attesa esibizione del cantastorie Luigi Di Pino. A Giardini Naxos, la Mostra sarà visitabile nei giorni 25, 26 e 27 settembre 2020.

L’ultimo appuntamento di questo “trittico” è in programma a Piazza Armerina dove la Mostra concluderà il suo percorso nei locali della Biblioteca comunale. Appuntamento domenica 4 ottobre alle ore 18 con la conferenza d’apertura che vedrà l’intervento del prof. Sergio Bonanzinga (Università di Palermo) a cui seguirà un’esibizione del cantastorie Luigi Di Pino e la proiezione di cortometraggi e documentari curati da Beppe Manno.

L’Associazione “Il Cantastorie”, che ha in Luigi Di Pino il suo punto di riferimento, nasce nel 2003 dalla passione di riscoprire, tutelare e divulgare il Patrimonio Culturale tipicamente Siciliano. Nell’attualità di un mondo ormai globalizzato, l’Associazione ha come finalità primaria la riscoperta, la salvaguardia nonché la divulgazione delle più genuine tradizioni della nostra Sicilia, con particolare riguardo alla figura del Cantastorie. In principio furono gli Aedi, che narravano le vicende degli dei e degli uomini perché ne restasse memoria, e i Rapsodi, coloro che cucivano i loro racconti e quelli di altri poeti. Femio, il cantore che era ospitato nella casa di Ulisse e che si era macchiato delle medesime colpe dei Proci, ebbe tuttavia salva la vita perché nell’ora della vendetta ricordò all’eroe che le sue gesta non avrebbero più avuto memoria.  Cantori c’erano ai banchetti della Roma antica. I generali e i governatori romani si facevano accompagnare da poeti amici, nella speranza che le loro imprese avrebbero avuto la memoria d’un canto.

Nel volgere dei secoli la gioia del narrare in canto rimase: trovatori e menestrelli avrebbero dato materia agli scrittori dei poemi cavallereschi. Il racconto recitativo accompagnato da brevi toni di musica scese tra il popolo. Le storie furono il dono di poeti girovaghi alla gente raccolta nella piazza del borgo nei giorni di festa. In Sicilia, già intorno alla fine dell’ottocento non vi era angolo sperduto che i Cantastorie non avessero raggiunto, non vi era piazza in cui non si fossero esibiti, accompagnandosi con le loro chitarre e affidando la rappresentazione visiva della storia ai cartelloni dipinti a mano. I cantastorie avevano la funzione di far circolare storie, notizie e fatti, ma la valenza teatrale e spettacolare, l’enfatizzazione del dramma, i commenti e le sottolineature, le manipolazioni e i travisamenti, la ricerca dei principi morali e degli insegnamenti andavano ben al di là di una mera funzione informativa, ed erano volti ad assicurare il consenso del pubblico intorno a certe interpretazioni dei fatti, a certe ideologie proprie del comune sentire popolare. Esiste una peculiarità siciliana del Cantastorie nel quadro nazionale, una specifica tradizione etno-musicale per la presenza di importanti capiscuola che si sono imposti come modelli di riferimento, creando un sistema emulativo. Perciò il Cantastorie siciliano è un istituto culturale che, attraverso prestiti e ricambi, mantiene e rinnova la tradizione orale.

L’Associazione “Il Cantastorie” detiene circa 400 cimeli riferibili all’antica arte del cantastorie siciliano e organizza una mostra itinerante. L’evento è stato patrocinato dall’ Assessorato Regionale al Turismo Sport e Spettacolo e dai Comuni di Giarre, Giardini Naxos e Piazza Armerina.

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