Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha attivato la procedura amministrativa dell’istituto giuridico della disponibilità per i dirigenti e il personale della Polizia di Stato condannati in primo grado dal tribunale di Perugia, nell’ambito del processo sulla vicenda dell’espulsione di Alma Shalabayeva.
Il capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli, pur ribadendo ”la profonda amarezza e il pieno convincimento dell’estraneità dei poliziotti ai fatti contestati”, intende così riaffermare il principio che la Polizia di Stato, il cui motto non a caso è sub “lege libertas”, osserva e si attiene a quanto pronunciato dalle sentenze, quand’anche non definitive.
La procedura amministrativa riguarda Renato Cortese e Maurizio Improta. In sostanza entrambi vengono avvicendati nel loro incarico e messi a disposizione dell’amministrazione della Pubblica sicurezza. Cortese, fino ad oggi questore di Palermo, era all’epoca dei fatti contestati a capo della Squadra Mobile di Roma, mentre Improta, fino a oggi capo della Polfer, era all’epoca a capo dell’ufficio immigrazione. (AdnKronos)