Era sbarcato a Lampedusa con un gruppo di migranti il killer tunisino indicato come l’attentatore di Nizza che ha ucciso tre persone decapitandone una: si chiama Brahin Aoussaoui, nato il 29 marzo del 1999. Dopo essere sbarcato a Lampedusa, è stato portato in un centro di identificazione pugliese e fotosegnalato in Questura.
Giuseppe De Lorenzo su “Il Giornale.it” così ricostruisce la presenza del tunisino in Italia: (…) Ci conferma un’altra fonte di polizia: “È sbarcato dalla nave come altri 800 stranieri. Senza precedenti in Italia per la prima volta. Gli è stato fatto il giorno 9 ottobre un respingimento del questore con relativo ordine a lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni. Motivo di questi provvedimenti è la mancanza di posti nei centri per i rimpatri d’Italia. Tutto disposto dal Ministero”. E pensare che in una lettera a Luciana Lamorgese, datata 10 ottobre 2020, Andrea Cecchini, segretario generale di Italia Celere, aveva già avvertito il ministro dell’assurdità di questa procedura: alcuni migranti, scriveva, “come parte di quelli che stanno sbarcando a Bari dalla Rhapsody, sembra che verranno lasciati liberi di vagare nel Paese col solo invito a lasciare il territorio italiano entro 7 giorni… con tutto il rispetto, dovessimo trovarci di fronte a questi ragazzi, cosa dovremmo fare noi poliziotti?” (…).
Anche il tunisino responsabile dell’attentato al mercatino di Natale di Berlino nel 2016, Anis Amri, sbarcò in Italia. L’uomo arrivò a Lampedusa nel 2011 con altri migranti. Dichiaratosi minorenne fu trasferito in un centro per minori in Sicilia e successivamente si spostò in Germania.