di Salvo Barbagallo
La cronaca così come viene ammannita dai mass media nazionali porta a inevitabili riflessioni (o considerazioni?) che molti potranno definire “fuori dal coro” affibbiando magari a tamburo battente l’etichetta di “fans del complottiamo”.
Innanzitutto la prima osservazione: sui notiziari televisivi e sulle prime pagine dei quotidiani cartacei: in Italia e nel mondo c’è “solo” la Pandemia. Una Pandemia che miete vittime a tutto spiano, ogni cosa ruota intorno a questa tragedia, tutto dipende dalle iniziative dei Governi “abilitati” ad adottare le misure che ritengono idonee per evitare la diffusione dei contagi. Poche informazioni su altri argomenti che riguardano la vita delle collettività: per esempio, le guerre “locali”, quelle “circoscritte”, non hanno adeguati approfondimenti, poco si viene a sapere di ciò che accade nelle “periferie” del nostro Paese, viene ignorato ciò che si verifica nei territori dell’altra sponda del Mediterraneo e che fine hanno fatto i pescatori di Mazara del Vallo sequestrati in Libia.
Tenendo nel debito conto che la Pandemia c’è e il suo effetto nefasto non può essere negato o sottovalutato –oltre 37 milioni di casi nel mondo e oltre un milioni di morti- quel che può essere posto in discussione, riferendoci all’Italia, è l’operato, o per meglio dire, l’uso che l’attuale Governo ne sta facendo: da più parti è stato fatto notare che i “poteri assoluti” assunti, in nome della “salvaguardia della salute” dei cittadini, dal premier e dai suoi ministri vanno contro le norme fissate dalla Costituzione italiana. Ecco spiegato il motivo che spinge molti a chiedersi il “perché tace” Chi dovrebbe garantire l’applicazione della Costituzione. E affermiamo ciò alla vigilia di un possibile nuovo lockdown.
In Parlamento non esiste da tempo una concreta “opposizione”: il leader della Lega, Matteo Salvini”, è stato posto fuori gioco; il leader di Forza Italia, Berlusconi, è inesistente sulla scena politica. probabilmente vinto dagli acciacchi della sua età; il leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, una combattente senza armi. Dunque, nessuna possibilità di contrasto. Si può ancora affermare di trovarci in un Paese “democratico”?
Altra osservazione, forse più importante sulla “questione Pandemia”: non esiste più un “questione migranti”. Già chi adopera il termine “migranti” (così come è avvenuto per il termine “clandestino”) viene messo alla gogna e additato come “razzista”. Ora si deve parlare di “profughi”. E pur tuttavia – tornando alle informazioni fornite dai mass media – il problema non “esiste”, di sbarchi sulle coste siciliane di individui che continuano ad arrivare sui barconi, non si parla più. “Siamo tutti fratelli”, dichiara nella sua recente enciclica l’attuale pontefice, pertanto dobbiamo accogliere chiunque metta piede in terra italiana senza frapporre controlli o porci domande, o porre barriere. Il pontefice, però sta bene dentro le alte mura del Vaticano, perfettamente omogeneo agli indirizzi che certi “poteri” hanno dato su un piano globale.
Di “misteri” ormai se ne contano pochi, in quanto gli “indirizzi” sono stati espressi in maniera chiara. Lo stesso PD al Governo li ha sbandierati senza pudore ancor prima dell’enciclica papale. Basta andare a leggere sul sito ufficiale di partito la relazione approvata all’unanimità di Emanuele Fiano, responsabile della politica estera del PD, alla Direzione del partito del 26 giugno scorso, dove si può leggere: (…) nello scenario mondiale, la forza della Pandemia ha portato alla consapevolezza di una grande fragilità del mondo, ad una grande richiesta di protezione e ad una grande necessità di sviluppo complessivo (…) C’è una necessità straordinaria di una visione globale e multilaterale del nuovo ordine mondiale; particolarismi, nazionalismo e debolezze, come anche quelle che l’Europa ha mostrato purtroppo negli ultimi anni (…) non potrà esserci nessuna ripresa senza una grande spinta alla cooperazione internazionale e all’integrazione, aumentando risorse e compiti delle istituzioni internazionali, coordinando le attività nel campo sanitario, della ricerca medica, della prevenzione e della cura, condividendo risultati e rimedi, sostenendo la mobilità globale delle persone, delle merci e della conoscenza (…) la sfida che ci attende sia quella di dare una guida democratica e condivisa alla globalizzazione, un ordine al mondo globale, in una direzione di salvaguardia del multilateralismo, come italiani e come europei (…).
Situazione complessa, dunque, quella che l’Italia sta attraversando in un contesto che non ha (o, secondo gli indirizzi impartita, non deve avere) più confini, dove il termine “integrazione” ha assunto altri significati, diversi da quelli che normalmente si indicano come “civile convivenza” nel rispetto delle Leggi che regolano il Paese. La storia si vendica: chi ha colonizzato finirà colonizzato. È solo questione di tempo, e la macchina del “tempo” in Italia si è messa in moto parecchi anni addietro, ma solo adesso si vedono (per chi li vuole vedere) tangibili risultati nefasti. Accoglienza, fratellanza, solidarietà, eccetera, a conclusione possono significare (ed è solo una “interpretazione”!) colonizzazione islamica programmata e richiesta in nome di un Nuovo Ordine Mondiale. E dentro questo visione (ed è solo una “interpretazione”!) ci sta pure la Pandemia, la cui origine (e natura) è ignota, almeno sino ad ora.