Porto di Palermo: nuovo terminal e 200 assunzioni

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Un nuovo terminal aliscafi per le isole Eolie e Ustica, la nuova veste della banchina Sammuzzo, il parcheggio a servizio di Capitaneria e Dogana, il mooring dolphin in testata del Molo Vittorio Veneto. E ancora: la posa della prima pietra per la totale riqualificazione del Molo Trapezoidale e la ratifica dell’importante accordo sindacale che ha permesso alle imprese, in un momento tanto delicato, di assumere circa 200 persone, visti i risultati conseguiti. Ad annunciare le novità nel porto di Palermo è il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti che oggi ha incontrato la stampa.

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Il nuovo terminal aliscafi è stato realizzato all’estremità del Molo Sammuzzo “per rispondere alle crescenti esigenze del traffico aliscafi da e verso Ustica e le principali isole Eolie, e per offrire accoglienza e servizi al milione di passeggeri in partenza o in transito, sia nei periodi estivi che in quelli invernali”. Dispone di locali climatizzati per la biglietteria e l’attesa, e poi bar e servizi, oltre a uno spazio all’aperto dotato di tavolini e sedie. L’edificio si colloca lungo il muro divisorio che separa la banchina Sammuzzo dalla restante parte del Molo trapezoidale, luogo che rappresenta un tassello importante del processo di recupero alla fruizione pubblica del waterfront urbano. Inoltre, tutta la banchina Sammuzzo, lunga 350 metri, è stata interessata da una massiccia opera di consolidamento, che la rende finalmente fruibile alle navi da crociera di ultima generazione, e da una significativa campagna di demolizioni che ne ha modificato l’assetto funzionale e percettivo: sono state eliminate le gru, poste in estremità di banchina, così come le rotaie, ormai in disuso. Al loro posto, tanto verde e un terminal diffuso ad accogliere oltre un milione e mezzo di passeggeri crocieristi che la concessione firmata lo scorso dicembre con due tra le più importanti compagnie di crociera al mondo, Costa e MSC, garantirà.

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Per il consolidamento e il restyling funzionale della banchina Sammuzzo, l’escavo dei fondali del bacino Crispi 3 e il connesso consolidamento della diga foranea, il mooring dolphin – prolungamento della banchina per ospitare navi XL di ultima generazione – in testata del molo Vittorio Veneto e il nuovo terminal aliscafi sono stati spesi circa 51, milioni di euro, finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti anche attraverso i fondi europei.

Nel processo, ormai in atto, di riqualificazione del fronte a mare portuale-urbano, l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale ha stabilito di procedere con un’opera di complessiva riqualificazione dell’area del Molo trapezoidale. Quest’area subirà, coerentemente con il Piano regolatore portuale, significative modifiche volte al miglioramento dell’offerta di servizi per i crocieristi e per la collettività. Il progetto servirà a dare continuità alla passeggiata sulla Cala, estendendola sino alla parte terminale del molo Trapezoidale e al Parco archeologico che così si candita a diventare sito Unesco, inserito nel “Percorso Arabo-Normanno”, già parte della Heritage List; a liberare le aree del Castello a Mare e valorizzare il sito; a generare spazi per l’ozio urbano e il business legato anche al made in Sicily e, quindi, al prodotto enogastronomico siciliano con tutte le sue eccellenze. Accanto al Parco archeologico del Castello a Mare, di cui gli scavi hanno rintracciato il perimetro, verranno realizzati una passeggiata, una piazza, un lago urbano, 9 edifici con varie destinazioni, tra cui un auditorium e un anfiteatro panoramico da 200 posti, parcheggi.

Qualche numero: 26 mila mq l’area di intervento, 8000 mq occupati dal laghetto urbano, 25,5 milioni di investimento, un anno e mezzo di lavori. Uno storico tratto della costa cittadina, che da sempre rappresenta un luogo di interazione tra la città e il porto, viene in tal modo sottratto al degrado e “popolato” di funzioni e di usi a carattere urbano. Il Molo trapezoidale cambierà faccia, diventerà una marina bay, una sorta di Barcelloneta di grande fascino e dalla forte identità, perché sarà moderna ma ingloberà il passato, quel Castello a Mare posto a presidio della città antica. Qui verrà dato il benvenuto ai passeggeri crocieristi, ai passeggeri per le isole e ai diportisti che raggiungeranno le nostre coste a bordo di grandi yacht o di altre imbarcazioni; qui verrà accolta la popolazione locale: oltre tre milioni e mezzo di persone all’anno che potranno usufruire di una grande area commerciale e storica al tempo stesso, cerniera tra la nuova zona crociere e il centro storico, offrendo non solo servizi al turismo, alla nautica da diporto, al tempo libero e al commercio, ma anche alcuni servizi culturali in grado di innalzare il rango dell’area portuale con conseguente generazione di valore. Qualche numero: 26 mila mq l’area di intervento, 8000 mq occupati da un laghetto urbano, 9 edifici, tra cui un auditorium e un anfiteatro panoramico da 200 posti, 25,5 milioni di investimento, un anno e mezzo di lavori.

Tra progetti ancora in corso e altri ultimati, l’AdSP ha impegnato e speso un importo di 296,8 milioni di euro. Nel porto di Palermo le somme sono state destinate ai lavori (attualmente al 70%, termine gennaio 2021) di escavo dei fondali del bacino Crispi 3 e il connesso consolidamento della diga foranea per un valore del progetto di 39 milioni e 300 mila euro; al bacino di carenaggio (39 milioni), al bacino da 150 mila TPL (81 milioni), alla riqualificazione del Molo Trapezoidale (25,5 milioni); alla ristrutturazione dell’esistente Stazione Marittima (18 milioni) i cui lavori termineranno il prossimo giugno. Nel porto di Termini Imerese le opere destinatarie delle somme sono: il completamento del molo foraneo di sottoflutto (20 milioni) e di sopraflutto (19 milioni); i lavori di dragaggio (35 milioni) e quelli di consolidamento della diga foranea (20 milioni).

“Il nostro è un progetto circolare straordinario – spiega Monti – perché, consolidate o costruite le infrastrutture a vantaggio delle navi da crociera, siamo pronti a ospitare navi di ogni dimensione e, inoltre, all’industria crocieristica possiamo affiancare l’industria pesante, il bacino industriale per la costruzione delle imbarcazioni. Ecco allora prendere corpo un asset industriale completo, unito a un corollario di servizi e di bellezza della città che fa il resto. Nel progetto Sicilia occidentale si integrano perfettamente alcune delle funzioni principali che lo Stato demanda alle AdSP, alcune delle quali andrebbero potenziate per ottenere risultati migliori. Mi piace parlare di un metodo preciso che ci ha portato a ottenere evidenti risultati. A Palermo siamo partiti dalla separazione dei flussi (traffico merci dal traffico passeggeri), dalle opere di grande infrastrutturazione (dragaggi, allungamento e consolidamento delle banchine, dolphin), dal consolidamento delle grandi infrastrutture, dalla riqualificazione e realizzazione di strutture ricettive adeguate al mercato (stazione marittima, terminal aliscafi). A questi interventi si è agganciata la promozione degli scali, ossia la necessità di promuovere sul mercato il prodotto realizzato. Che significa mettere i nuovi asset, ammodernati, a reddito, incrementando così il livello di ricavi della nostra Autorità”.

“E lo abbiamo fatto attraverso l’elemento regolatorio, quello della concessione demaniale. Nel caso delle crociere, com’è noto, è stata bandita una gara per la concessione, aggiudicata nel dicembre dello scorso anno, da due tra le più importanti compagnie di crociere al mondo, Costa e MSC – alle quali potrebbe aggiungersene una terza di pari importanza, Royal Caribbean – impegnate in pochi anni a portare oltre un milione e mezzo di passeggeri crocieristi nei nostri porti. Fondamentali, per far questo, i fondi messi a disposizione dal MIT, di fronte a progetti immediatamente cantierabili”. Non solo infrastrutture: “A conferma che per me ben fatto è sempre meglio che ben detto, ci fa enorme piacere dare un’altra notizia che riguarda l’occupazione”, riprende Monti. “Due project PPP (Partenariato pubblico/privato) – uno per l’efficientamento energetico e l’altro per i servizi in ambito portuale – e l’incremento di traffico ro/ro (+18,8) hanno consentito di chiudere un accordo sindacale che ha portato la Compagnia dei lavoratori portuali e le imprese portuali a stabilizzare 99 portuali a tempo indeterminato e ad assumere 95 interinali sempre a tempo indeterminato. Un risultato concreto che, nonostante il momento di grande incertezza che attraversiamo, sottolinea le potenzialità del porto nel progettare e realizzare il futuro in cui desideriamo vivere”. (AdnKronos)

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