“Dall’inizio della pandemia abbiamo avuto ad oggi oltre 3.200 contagiati, in data odierna i contagiati sono 1.949, di cui 61 ricoverati in condizioni differenziate negli ospedali, e abbiamo avuto 12 deceduti, 10 nella prima fase e due in questa attuale”. Lo ha detto il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, in chiusura di presentazione del calendario storico.
Nistri ha tenuto a dare “un abbraccio alle famiglie di chi non c’è più e un abbraccio ancora più forte a chi c’è ancora e sta combattendo con questa insidia”. Poi ha voluto ringraziare tutti i Carabinieri d’Italia: “Li ringrazio perché nonostante le loro fragilità, nonostante le loro incertezze e i loro dubbi, e nonostante anche le inevitabili difficoltà organizzative che pure ci sono state – soprattutto penso alla prima fase, alle difficoltà totale di trovare i dpi, di trovare le mascherine, i guanti, i gel igienizzanti – ora, noi siamo stati credo l’unica istituzione a non aver chiuso un reparto”.
Il comandante generale ha sottolineato come “per oltre 7.200 comuni in Italia – dunque per circa il 57% della popolazione italiana – l’Arma dei Carabinieri è l’unico riferimento dello Stato, e lo Stato non può chiudere”. Quindi, “anche quando nei reparti venivano rilevati focolai, comunque sia il servizio veniva prestato attraverso la dislocazione di stazioni mobili. Abbiamo avuto una media di 35mila uomini nella prima fase – ha ricordato e adesso è più o meno la stessa cosa, anche se i compiti sono leggermente diversi – solo ed esclusivamente dedicati alle attività di controllo anti Covid, oltre ovviamente a tutte le altre attività che continuavano ad essere svolte, a livello investigativo, a livello di reparti di specializzazione, a livello di ordine pubblico, a livello di impiego all’estero”.
“Abbiamo fatto e continuiamo a fare, i Carabinieri di cui ho il privilegio di essere il Comandante General, di tutto – ha aggiunto Nistri – hanno accolto persone, hanno raccolto cibo e altri generi di conforto per le persone che non si potevano allontanare da casa ed erano sole, hanno portato le pensioni a casa, hanno portato bombole di ossigeno e medicinali, hanno fatto le attività di controllo ad esempio per tutte le aziende sanitarie – mi riferisco in particolare ai Nas- hanno svolto le attività di controllo per la sicurezza sui luoghi di lavoro – e mi riferisco in particolare ai Carabinieri all’Ispettorato del lavoro -, hanno lavorato – parlo per la parte sanitaria – negli ospedali hanno lavorato e stanno lavorando tuttora nei drive through della difesa, insomma hanno fornito quello che è l’essenza stessa della parola servizio, che significa servire, che significa essere vicini alla popolazione”.
“Il core business – ha sottolineato – non è fare gli arresti per gli arresti, non è fare le denunce per le denunce, il nostro servizio è essere vicino alla popolazione come i miei Carabinieri in questo periodo così lungo con tutte le difficoltà e le inadeguatezze del caso hanno continuato a fare e continuano anche ora ad essere sulle strade, a fornire risposte, a fornire indicazioni, a dare suggerimenti etc. Quindi io spesso dico a tutti loro: non sentitevi mai solo un numero perché ognuno di voi si trova a dare fare delle scelte, a dover dare delle risposte a un cittadino che ha paura e che ha bisogno. Bene, chi dà risposte e chi assume su di sé determinate responsabilità, chi fa delle scelte non è mai un numero ma è sempre nel caso specifico un biglietto da visita della nostra istituzione. E se l’Arma è quello che è e continua ad esserlo è perché la stragrande maggioranza dei Carabinieri si fa un vanto di essere un biglietto da visita di questa istituzione che ha 206 anni”. (AdnKronos)