In Sicilia “zona arancione” insieme alla Puglia, a partire da domani 6 novembre, scatta il divieto di circolare dalle ore 22 alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità. Raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata all’interno del proprio Comune. Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 22. Per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre. Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. Riduzione fino al 50% per il trasporto pubblico, ad eccezione dei mezzi di trasporto scolastico. Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.
Generali reazioni negative nell’Isola per la decisione del Governo di etichettare la Sicilia “Zona Arancione”.
Questa la dichiarazione di Pietro Agen:
“Come Presidente di Confcommercio della città metropolitana di Catania non posso sottrarmi ad un primo commento sulla ennesima conferenza stampa del presidente Conte : in primo luogo mi sorprende vedere soltanto la Sicilia e la Puglia in zona arancione, mentre non vi sono Lazio, Veneto per non citare che due casi emblematici ( aspetto ora di sentire la voce del presidente Musumeci ), di seguito mi si deve far capire dove dovrebbe mangiare un turista ( ce ne sono ancora ) per caso alloggiato in un b&b, ed ancora che senso abbia tenere aperti i negozi e i centri commerciali ( ma con tutto chiuso escluse farmacie, tabacchi e alimentari) e contemporaneamente dire che si può andare fuori comune solo per fare acquisti non diponibili nel luogo di residenza ? Mi fermo qui ma sinceramente credo siamo di fronte a scelte senza senso, frutto dell’ennesimo DCPM improvvisato. Ora attendiamo, lo ripeto, di sentire cosa avra’ da dire la Regione Siciliana”.
E questo quanto dichiarato ieri sera dal Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci: “La scelta del governo nazionale di relegare la Sicilia a ‘zona arancione’ appare assurda e irragionevole. L’ho detto e ripetuto al ministro della Salute Speranza, che ha voluto adottare la grave decisione senza alcuna preventiva intesa con la Regione e al di fuori di ogni legittima spiegazione scientifica. Un dato per tutti, oggi la Campania ha avuto oltre quattromila nuovi positivi; la Sicilia poco più di mille: La Campania ha quasi 55 mila positivi, la Sicilia 18 mila. Vogliamo parlare del Lazio? Ricovera oggi 2.317 positivi a fronte dei 1.100 siciliani, con 217 in terapia intensiva a fronte dei nostri 148. Eppure, Campania e Lazio sono assegnate a ‘zona gialla’. Perché questa spasmodica voglia di colpire anzitempo centinaia di migliaia di imprese siciliane? Al governo Conte chiediamo di modificare il provvedimento, perché ingiusto e ingiustificato. Le furbizie non pagano”.
Nostro commento: vero, le “furbizie non pagano” ma non pagano neanche le “sole” parole…
Nella foto, Pietro Agen, Presidente di Confcommercio della città metropolitana di Catania