“Mi hanno accusato di evasione fiscale e di aver frodato il Fisco. Lo trovo profondamente ingiusto e per me è una profonda vergogna. Sono completamente estranea ai fatti, ho sempre dato fiducia ai professionisti che mi seguivano. La mia unica colpa è di essere stata troppo ingenua”. E’ quanto ha reso noto oggi Simona Ventura nelle dichiarazioni spontanee davanti al giudice Sandro Saba della seconda sezione penale del Tribunale milanese per il processo milanese a carico della conduttrice tv accusata per dichiarazione infedele di redditi, per fatti tra il 2012 e il 2015, per circa 500mila euro. A Simona Ventura viene contestato uno ‘sdoppiamento’ di contratti, nel senso che le emittenti che vogliono avvalersi delle sue prestazioni firmano un contratto con lei e uno con una società da lei costituita, la Ventidue srl, che si occupa dello sfruttamento dei diritti della sua immagine. Per la difesa, alla conduttrice non può essere contestata alcuna evasione fiscale, perché da parte sua non c’è stato dolo.
“Sono 34 anni che lavoro in tv e nello spettacolo – ha detto Ventura -. Non mi sono mai interessata di questioni tributarie perché francamente non ci capisco un tubo. Ho sempre delegato dei professionisti, non per fare lo scaricabarile ma semplicemente perché è una materia di cui non capisco niente. Ho dato totale fiducia ai professionisti che mi seguivano. Nel 1996 è stata creata una società (la Ventidue srl) per la cessione dello sfruttamento dei miei diritti di immagine. Ho sempre pensato che fosse assolutamente normale. Era prassi che parte dei miei compensi venissero contabilizzati sulla mia persona e parte sulla società”.
Quindi ha aggiunto: “Questo negli ultimi anni ha creato una totale confusione, ma nessuno dei miei professionisti mi ha mai detto questo. Ho sempre avuto un grande peso: pagare tutte le tasse. Così, per regolarizzare la mia posizione, ho deciso di pagare tutto il pregresso nei modi e nei termini indicati dai miei professionisti. E ho accettato un accertamento con adesione perché mi era stato detto che era tombale. Poi mi sono resa conto di non riuscire a pagare il debito molto oneroso perché le rette erano molto onerose”. Il processo a carico della conduttrice è rinviato al 3 marzo prossimo. (AdnKronos)