Addio a Pamela Tiffin, star di “Straziami ma di baci saziami”

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L’attrice statunitense Pamela Tiffin, star degli anni ’60 che conquistò la popolarità in Italia grazie a film come “Straziami ma di baci saziami” e “Oggi, domani, dopodomani”, è morta in un ospedale di New York, per cause naturali, all’età di 78 anni. L’annuncio della scomparsa, avvenuta mercoledì scorso, è stato dato dalla figlia, l’attrice e regista di video musicali Echo Angelica Danon, a “The Hollywood Reporer”. Era la moglie del filosofo italiano Edmondo Danon, figlio del noto produttore cinematografico Marcello. In prime nozze era stata sposata con il produttore cinematografico Clay Felker (1962-1969), da cui poi divorziò dopo il suo arrivo a Cinecittà. Nata ad Oklahoma City il 13 ottobre 1942 come Pamela Tiffin Wonso, iniziò la carriera come la modella, conquistando anche la copertina di “Vogue”, per poi approdare quasi casualmente al mondo del cinema. Il film di esordio fu “Estate e fumo” (1961) di Peter Glenville, affiancando Geraldine Page e Laurence Harvey e ottenendo una candidatura al Golden Globe come migliore attrice debuttante. Sempre nel 1961 venne scelta dal regista Billy Wilder per prendere parte alla commedia satirica “Uno, due, tre!”, conquistando due candidature al Golden Globe come migliore attrice non protagonista e come migliore attrice debuttante. Pur continuando a fare la modella recitò in altre pellicole di genere brillante come “Alla fiera per un marito” (1962) di José Ferrer, “Appuntamento fra le nuvole” (1963) di Henry Levin e “Mentre Adamo dorme” (1964) di Jean Negulesco. La sua carriera proseguì con film più impegnativi, come “Detective’s Story” (1966) di Jack Smight, accanto a Paul Newman, e al fianco di Burt Lancaster e Lee Remick nel western parodistico “La carovana dell’alleluia” (1965) di John Sturges.

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Anche a causa della crisi coniugale con il marito Clay Felker, a metà degli anni ’60 l’attrice si trasferì in Italia, stabilendosi a Roma fino al 1974. rimasta affascinata dall’ambiente di Cinecittà oltreché di Roma, vi si stabilirà fino al 1974. Apprezzata per la freschezza, la sensualità e anche una certa dose di ironica ingenuità, nel bel paese la Tiffin partecipò a fortunate pellicole come Delitto quasi perfetto (1966) di Mario Camerini, accanto a Philippe Leroy, L’arcangelo (1969) di Giorgio Capitani, insieme a Vittorio Gassman, e Il vichingo venuto dal sud (1971) di Steno, accanto a Lando Buzzanca. A Cinecittà la splendida brunetta di Oklahoma City divenne bionda e fu protagonista di successo di diverse commedie: dopo il piccolo ruolo della moglie bionda in “Oggi, domani, dopodomani” (1965) e “Un delitto quasi perfetto” di Mario Camerini (1966), con Philippe Leroy, Tiffin ottiene la parte che la consegna alla storia del cinema italiano, quella Marisa Di Giovanni contesa tra Nino Manfredi e Ugo Tognazzi nel film di Dino Risi, “Straziami ma di baci saziami” (1968). In seguito lavora con Lando Buzzanca (“L’arcangelo” e “Il vichingo venuto dal sud”, commedie di grande successo di pubblico), con Franco Nero (“Giornata nera per l’ariete”) e interpreta anche altri film minori (“E se per caso una mattina…”, “La signora è stata violentata”, “Amore mio, uccidimi!”). La carriera cinematografica di Pamela Tiffin termina a Roma nel 1974 a soli 32 anni. Sposato Edmondo Danon, abbandonato la recitazione per tornare a vivere a New York e dedicarsi soprattutto alle due figlie, Echo Angelica (nata nel 1976) e Aurora Hillego (nata nel 1981) e al marito, il quale divenne direttore dell’Istituto Hesperia per il Medioevo e il Rinascimento. (AdnKronos)

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