Addio a Tim Severin, l’esploratore dei viaggi leggendari

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Addio allo scrittore ed esploratore britannico Tim Severin, noto per aver ripercorso leggendari viaggi storici, mitologici e letterari, da quelli dei Vichinghi e dei Corsari, da Ulisse a Sinbad, da Giasone a Marco Polo, da Gengis Khan a Robinson Crusoe. L’autore di libri e documentari tratti dalle sue imprese, che hanno riscosso un enorme successo e gli sono valsi numerosi premi, è morto ieri a Timoleague, nella campagna irlandese, all’età di 80 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato da “Irish Examiner”. I romanzi di Severin non sono una totale invenzione della sua fantasia, perchè i personaggi si muovono in un ben preciso contesto storico, con situazioni reali e modi di vivere che sono frutto di accurati studi, magari sperimentati sul campo dallo scrittore stesso. Tra i suoi libri pubblicati in italiano “Il vichingo” (Piemme, 2005), “La vendetta del vichingo” (Piemme, 2006), “L’ultimo guerriero” (Piemme, 2007), “La rotta dei corsari” (Nord, 2009), “Il bucaniere della Giamaica” (Nord, 2010), “Il mare degli inganni” (Nord, 2011). Tra i suoi libri di viaggio: “Il viaggio del Brendano” (Mondadori, 1978), “Il viaggio di Ulisse: sulle tracce dell’Odissea” (Delfino, 1993), “Il crociato: a cavallo verso Gerusalemme” (Delfino, 1996), “Sulle tracce di Moby Dick” (Feltrinelli, 2000). Timothy “Tim” Severin è nato il 25 settembre 1940 in Assam (India). Ha studiato geografia e storia presso la Tonbridge School and Keble College di Oxford. Quando era ancora studente universitario a soli 21 anni partecipò alla spedizione “Marco Polo” con Stanley Johnson e Michael de Larrabeiti, un viaggio in motocicletta da Venezia sino in Cina, e questa fu l’inizio di una grande carriera di esploratore e scrittore.

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A partire dagli anni ’70 Severin ha organizzato, infatti, una serie di spedizioni al limite della sopravvivenza umana: ha attraversato il Nord Atlantico con una imbarcazione fabbricata rispettando le conoscenze del VI secolo; sulla copia di un galeone dell’Età del Bronzo, è andato dalla Grecia alla Georgia, “imitando” Giasone e gli Argonauti; ha percorso il tragitto da Troia a Itaca, sulla scorta delle vicissitudini di Ulisse; ha attraversato a cavallo le desolate steppe mongole, territorio di Gengis Khan. La vita di Severin è stato un continuo viaggiare, navigare, ripercorrere le vie già battute da altri famosi esploratori per verificare quanto i loro romanzi e le biografie dicano il vero, e quanto invece sia frutto della fantasia degli uomini che ne descrissero le gesta. Tra le sue imprese anche quella di costruire un’imbarcazione simile a quella di Sindbad il marinaio, dell’omonima leggenda persiana: partì dal Medio Oriente e arrivò fino in Cina, descrivendo il suo viaggio nel romanzo “The Simbad Voyage”, edito nel 1983 e mai tradotto in Italia. Severin ha ricevuto numerosi premi, tra cui la Gold Medal della Royal Geographical Society, la laurea honoris causa dal Trinity College di Dublino, la Livingstone Medal della Royal Scottish Geographical Society e il Thomas Cook Travel Book Award.

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