“La Libia di Haftar ha voluto dare un messaggio con il sequestro dei 18 pescatori siciliani. Ha voluto dimostrare, con l’arrivo di Conte di Di Maio a Bengasi, che c’è un braccio di ferro tra Italia e Libia”. A parlare con l’Adnkronos è Dundar Kesapli, giornalista turco arrivato oggi a Mazara del Vallo (Trapani) per seguire la vicenda dei pescherecci liberati ieri. Dundar Kesapli, che è anche Presidente dell’associazione dei giornalisti del Mediterraneo, è accompagnato da un collega della più importante agenzia di stampa turca. Commentando le parole del vescovo di Mazara del Vallo, secondo cui il sequestro dei due equipaggi è “soprattutto una vicenda politica”, il cronista turco spiega: “Ne sono convinto. perché ci sono da sempre problemi tra Italia e Libia”. “L’Italia è un paese molto importante per la Libia – prosegue il giornalista turco – e il paese sta vivendo un momento molto difficile, non c’è stabilità”. E ricorda i periodi in cui la Libia “aveva invece ottimi rapporti con l’Italia, ai tempi di Berlusconi”. “Proprio in quel periodo – spiega – fu firmato anche un importante accordo tra Italia, Libia e Turchia che impedì l’arrivo di numerosi immigrati”. Dundar Kesapli ricorda poi che in Turchia “ci sono oltre 4 milioni di profughi siriani”. “La Turchia – dice – sta subendo il problema profughi”. Non risparmia critiche all’Unione europea che “non ha una politica estera decisiva, perché ognuno va dove gli pare senza una strategia”. “E per risolvere il problema immigrazione in Italia è necessario che si muova l’intera Europa”, spiega il giornalista che lavora per diverse tv turche. (AdnKronos)
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