Facebook Giulio D’Arrò
Nel 1925 il professore Libertini individuò sulla collina di Monte Po un sito archeologico di notevole interesse comprendente i resti di una basilica bizantina e parte dell’acquedotto romano che portava l’acqua in città da Santa Maria di Licodia .Gli scavi durarono qualche anno ma furono interrotti per mancanza di fondi senza essere del tutto completati .
Per anni i resti della basilica restarono in totale abbandono tanto da risultare nascosti ed irriconoscibili fino a ben più recenti ricerche negli anni novanta da parte delle Soprintendenze. Ne è emerso che la basilica era a tre navate e che doveva essere decorata utilizzando elementi recuperati da edifici di età classica. Nel corso degli scavi condotti dalla Sezione Archeologica della Soprintendenza di Catania furono recuperati numerosi elementi architettonici in marmo tra cui un capitello di finissima fattura e parte di una cornice con motivo floreale a rilievo di età imperiale. Ciò sembrerebbe confermare la tesi di molti studiosi ,come lo stesso Sciuto Patti, dell’esistenza di un Borgo bizantino sulla collina di Monte Po
La basilica che dovrebbe essere databile intorno al VI secolo oggi è nuovamente invisibile e sconosciuta poiché coperta da rovi e sterpaglie
Fonti :Accademia dei Lincei e Regione Sicilia sezione Archeologia
Nella foto gli scavi nel primo Novecento