Oggi, 27 gennaio. Shoah, “tempesta devastante”

Condividi questo articolo?

di Anna Studiale

Pubblicità

Oggi, 27 gennaio. Shoah, “tempesta devastante”. Cosa possiamo ancora poter dire di nuovo? È tutto racchiuso nel suono di una parola che il profeta Isaia ha lasciato custodita nella memoria sacra del popolo ebraico rappresentata dalla Bibbia, “Il libro dei libri”.

Forse è ancora difficile, oggi, in questo 27 gennaio pieno di tristezza che il Covid – 19 da un anno non cessa di disseminare in tutto il mondo, trovare delle parole diverse dopo fiumi di suoni che alla Shoah tante persone hanno cercato di associare.

Per cosa? Affinché la Memoria non venga smarrita dallo scorrere incessante del tempo, delle stagioni, degli anni. Perché in quel campo di sterminio che nel 1945 è stato liberato dall’Armata Rossa, ad Auschwitz, il tempo non ha più trovato posto. E non lo troverà mai più per tutti i secoli a venire. Lì ove persino un filo d’erba ha cessato di crescere, e il silenzio segna il cessare del divenire. Alle sei milioni di persone uccise per una indescrivibile follia (collettiva) oggi noi non possiamo che continuare a chiedere scusa. Più che le parole, oggi, serve il silenzio che faccia da suono a quella parola, Shoah, eterno grido di impotenza. Forse solo la poesia ci potrà portare un filo di luce alla notte che l’umanità intera ha vissuto in anni atroci che le giovani generazioni devono conoscere, studiare per poter trovare un senso al silenzio sacro, anche di questo 27 gennaio.

Auschwitz

Le pagine gialle di un registro s e g n a n o lunghi anni come su

f e r r a t i binari

bianche mani tengono s t r e t t e grandi valigie n e r e

piene di n u l l a di sogni bruciati dal f u o c o

a scaldare la neve b i a n c a di luce

sotto i piedi

n u d i i corpi

n u d i quegli occhi smarriti dentro alti camini nel f u m o.

Ora salgono l i b e r i al cielo. Stelle lontane

Ora sono c a n d e le di vita

piccole luci illuminano gialli registri

di m o r te di u o m i n i

partiti per i l viaggio e non ancora t o r n a t i.

Un f i o r e

c a n d i d i petali

d o l c e profumo

c a n t o la mia

P R E G H I E R A.

#giornatadellamemoria – Ventisette gennaio

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.