Dall’Ungheria testimonianze storiche sulla battaglia di Francavilla

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di Gaetano Consalvo

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Dall’Ungheria nuove testimonianze storiche sulla battaglia di Francavilla.

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Continuano con grandi risultati le nostre ricerche sulla battaglia di Francavilla iniziate nel 2019 in occasione dell’evento del trecentesimo anniversario organizzato dall’Istituto per la Cultura Siciliana sede di Motta Camastra.

La vicenda si svolse in uno dei più tormentati momenti storici della Sicilia in cui, nell’arco di un decennio, si susseguono i domini di ben tre regni diversi.
L’isola è contesa dalla Spagna e dalla quadruplice alleanza, formata da Austria, Francia, Inghilterra e Olanda, per la supremazia nell’area del Mediterraneo. L’Ungheria partecipava attivamente in questa campagna in quanto faceva parte dell’impero Austro-Ungarico.

Su tale base ed al fine di attingere alle fonti dirette, abbiamo orientato le nostre ricerche verso l’Ungheria. Dopo vari ed infruttuosi tentativi siamo riusciti a contattare il ministero della Difesa Ungherese che gentilmente ha messo a nostra disposizione una grande e preziosissima mole di materiale proveniente dal Dipartimento mappe dell’Istituto di Storia militare di Budapest. Visionando i documenti messi a disposizione abbiamo scoperto una preziosissima mappa che, oltre a darci una visione più particolareggiata degli schieramenti delle truppe in campo, ci fornisce un quadro chiaro e dettagliato sulla viabilità del territorio.

Ciò ha permesso d’individuare le antiche vie d’accesso alla cittadella fortificata di Motta Camastra, conquistata dagli Austriaci subito dopo la battaglia. Abbiamo così riscoperto l’antica trazzera dell’OLIVARELLA che dalla valle raggiungeva l’abitato in pochi minuti: ancora intatta in una cornice naturalistica di straordinaria bellezza, conserva ancora l’antico lastricato. Lungo il percorso emergono antichi ruderi di palmenti, mulini ad acqua e punti di vedetta e postazioni militari. Inoltre si è avuta una più completa visione delle vie di comunicazione, rilevando il posizionamento delle casermette e casematte di stazionamento militare nella frazione di Fondaco Motta in contrada Spatola, ritenute di vitale importanza per i rifornimenti e l’evacuazione verso il porto di Naxos in cui rimanevano ormeggiate le navi Inglesi venute in soccorso austriaco.

In questi vari anni di studio e di ricerche, l’Istituto per la Cultura Siciliana, con gli operatori della sua sede di Motta Camastra, nell’intento di far luce su questa pagina di storia siciliana, è riuscito a reperire cimeli e testimonianze, creando una piccola sezione in un locale adibito a museo.

Tra i reperti di notevole importanza c’è da segnalare un testo originale del diario della battaglia del De Colpi, un altro originale dell’avv. Carmelo Grassi “Notizie storiche di Motta Camastra e della valle dell’Alcantara”, l’introvabile testo del sacerdote Don Giuseppe Tatì “Motta Camastra e la valle dell’Alcantara” che attinge dagli antichi archivi parrocchiali, ed una serie di rarissime mappe ed incisioni della battaglia. Documentazione che l’Istituto mette a disposizione di quanto volessero approfondire gli studi o semplicemente ammirarla.

A seguire un video con foto di reperti e documenti

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