Il regista statunitense Monte Hellman, cineasta anticonformista lanciato da Roger Corman, che ha diretto i classici cult esistenziali “La sparatoria” e “Strada a doppia corsia”, è morto martedì 20 aprile all’ospedale Eisenhower Health di Palm Desert, in California, all’età di 91 anni. Il decesso è avvenuto una settimana dopo essere caduto accidentalmente in casa, come ha spiegato a “The Hollywood Reporter” sua figlia, la produttrice Melissa Hellman.
Ammirato da Quentin Tarantino, per il regista è stato produttore esecutivo per il film “Le iene” (1992). Nel 2010 Hellman è stato premiato alla Mostra del Cinema di Venezia con un Leone d’oro speciale per l’insieme dell’opera, premio voluto proprio da Tarantino che era il presidente della giuria: era in concorso con il film noir “Road to Nowhere” girato a 20 anni da “Blind Terror”.
Dopo aver studiato cinema all’Università della California a Los Angeles e un periodo in Europa, al suo ritorno Hellman lavora alla rete televisiva Abc come apprendista montatore. Nel 1959 il regista Roger Corman gli offre l’occasione di debuttare dietro alla macchina da presa con “Beast from Haunted Cave”, primo di una ventina di titoli. Dopo aver fondato la Proteus Film con Jack Nicholson e aver girato due film a basso budget con l’attore, Hellman realizza due horror nelle Filippine.
Nel 1966 dirige quello che è considerato il suo capolavoro: “La sparatoria”, un western atipico interpretato da Warren Oates, Will Hutchins, Millie Perkins e da Nicholson. Nel 1971 dirige il road movie “Strada a doppia corsia” con James Taylor, Warren Oates e Dennis Wilson dei Beach Boys. Con Oates girerà anche “Cockfighter” (1974).
Nel 1978 è la volta del western “Amore, piombo e furore”, girato in Spagna e in Italia, con la sceneggiatura di Ennio De Concini e Vincente Escrivà Soriano e interpretato da Fabio Testi, Warren Oates, Jenny Agutter e Sam Peckinpah. Tra gli altri suoi film “Iguana” (1988). Hellman è stato insegnante di cinema presso il California Institute of the Arts per tre decenni.