Di Paolo Martini-AdnKronos
Il musicista statunitense Jon Hassell, iconico trombettista e compositore, protagonista di una suggestiva e personale ricerca musicale tra il jazz, l’elettronica e la world music mediterranea, precursore dell’etno-elettronica, è morto sabato 26 giugno all’età di 84 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia con un comunicato, precisando che l’artista è morto “per cause naturali dopo aver lottato per poco più di un anno con complicazioni di salute”. Nella primavera del 2020 Hassell si era rotto una gamba cadendo nel suo studio di registrazione e ha trascorso quattro mesi in convalescenza in ospedale, in isolamento a causa della pandemia di coronavirus. Hassell è stato il visionario creatore di un genere che egli stesso descrive come “Fourth World” (“Quarto Mondo”), un ibrido unico e misterioso di antico e digitale, composizione e improvvisazione, Oriente e Occidente. Ha inciso numerosi dischi e il suo capolavoro è considerato “Vernal Equinox” (1977). Ha guadagnato una significativa notorietà nel 1999, collaborando alla colonna sonora del film “The Million Dollar Hotel” di Wim Wenders. Con la sua tromba nel 1974 aveva collaborato con Francesco Guccini per l’album “Stanze di vita quotidiana”. Nato a Memphis, nel Tennessee, il 22 marzo 1937, dopo essersi laureato in composizione alla Eastman School Of Music di Rochester, Hassell studia musica elettronica e seriale in Germania con Karlheinz Stockhausen e frequenta i membri dei futuri Can, uno dei gruppi più influenti del rock sperimentale. Qualche anno più tardi, al suo rientro a New York fa le sue prime registrazioni con i maestri minimalisti LaMonte Young e Terry Riley. Grazie a loro e in una tournée romana incontra il compositore e strumentista indiano Pandit Pran Nath da cui imparerà ad usare la voce come un vero e proprio strumento: inizia così una ricerca continua verso la trasmutazione della maestria vocale del suo insegnante in nuove sonorità e stili per la tromba.
Jon Hassell ha all’attivo collaborazioni con Brian Eno, David Sylvian, Talking Heads, Manhattan Transfer, k.d. lang, Ani di Franco e David Byrne. Ha inoltre scritto o collaborato alla stesura di partiture per spettacoli teatrali (“Sulla Strada”), film e balletti. Nel 2005 ha pubblicato “Maarifa Street”, con la collaborazione di Paolo Fresu alla tromba e Dhafer Youssef alla voce. Nel 2009 è tornato ad incidere per l’etichetta tedesca Ecm pubblicando l’album “Last Night the Moon Came Dropping Its Clothes in the Street”, il cui titolo è tratto da una poesia di Gialal al-Din Rumi, il fondatore della confraternita dei dervisci rotanti. (di Paolo Martini-AdnKronos)