Al teatro Antico di Segesta domani il “Miles Gloriosus” di Plauto

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Prosegue il calendario della VII edizione del Festival Dionisiache, la rassegna teatrale di fama internazionale con la direzione artistica di Nicasio Anzelmo, promossa dal Parco Archeologico di Segesta, diretto da Rossella Giglio.

Domani, mercoledì 11 agosto, ore 19.15, è di scena al Teatro Antico di Segesta il Miles Gloriosus di Plauto, nell’adattamento di Giuseppe Pasculli, per la regia di Armando Pugliese.

In scena Gianfelice Imparato (Palestrione) e Andrea Tidona (Pirgopolinice), insieme a Daniela Marazita (Acroteleuzia), Massimo Reale (Periplecomeno), Silvia Siravo (Filocomasia), Alessandra D’ambrosio (Milfidippa), Giacomo De Cataldo (Pleusicle), Alessandro Calamunci (Sceledro), Maria Luisa Fravili (Curiona/Lucrona).

Il titolo rivela l’origine dello spettacolo, ma al tempo stesso ne determina la distanza. Il testo originale è infatti il modello da ‘contaminare’, ovviamente con spirito plautino, ovvero con quel tanto di spregiudicatezza e di aggressività che consentono di innescare – su ciò che è già dato – ancora un’altra avventura espressiva, spettacolare e linguistica. 

La vicenda del ‘grande’ Pirgopolinice, il fanfarone per eccellenza, subisce una sterzata nel tempo. 

Sottratta al suo spazio d’origine, una piazza di Efeso, l’azione plautina viene violentemente proiettata nella desolazione di una dispersa strada statale. 

Una vecchia pompa di benzina ed un camion fuori uso, entrambi abbandonati ai margini di un suburbio metropolitano, sono i luoghi in cui un nucleo di umanità disgregata ed abbrutita è chiamata a rinnovare il rito del ‘rappresentarsi’. 

Alle interazioni tra servi, padroni e liberti della commedia plautina si sostituiscono quelle tra emarginati da ‘età delle lattine’ e delle ‘buste di plastica’; esistenze, in ogni caso, fortemente segnate nella loro vita di caratteri teatrali, ovvero reali sempre e soltanto in virtù del gioco effimero e crudele della rappresentazione. 

Profondamente diverso, perché segnato da contemporaneità, è dunque lo scenario della vicenda, come pure il linguaggio e la dinamica comportamentale dei personaggi. 

Ciò che, invece, è destinato a restare immutato, per la sua stessa forza teatrale, è il meccanismo complessivo del testo plautino, tutto giocato sul carattere che più degli altri sembra sfuggire al cambiamento sostanziale del tempo: il ‘Miles’, il ‘Vantone’. 

Il personaggio che è stato definito un ‘vasto scarabocchio’, ha tutta la sfrenata comicità di un’incredibile caricatura; ed è proprio questa dirompente vis comica che non può non tornare ad esplodere rinnovando la sua carica vitale, innescando i meccanismi del riso, coinvolgendo e travolgendo in autentica simbiosi attori e pubblico nel gioco della grande beffa organizzata alle spalle del ‘fu grande’ Pirgopolinice.

Lo spettacolo è una produzione Teatro della Città.

Mercoledì 11 agosto, alla Collina dell’Antiquarium, si svolgerà il secondo incontro del ciclo Incontri con la Storia, con l’appuntamento “Novità dalla ricerca scientifica e scavi archeologici”, a cura di Rossella Giglio, direttore del Parco Archeologico di Segesta.

Giovedì 12, invece, dopo la replica del Miles Gloriosus, dalle ore 22.00, appuntamento con la musica alla Collina dell’Antiquarium; ad esibirsi Gianni Gebbia Magnetic Trio, con Gianni Gebbia sax soprano, Gabrio Bevilacqua contrabbasso, Carmelo Graceffa batteria.

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