Prende corpo il primo ensemble allargato e modulabile composto da allievi di diversa età e abilità che unisce, da nord a sud, la cultura e il futuro delle sonorità popolari
Un seme gettato a Palermo nel 2016, in occasione delle celebrazioni del Festino di Santa Rosalia, diventa oggi il progetto Batèria Siciliana che, sotto la direzione artistica di Alfio Antico e con la conduzione di Giovanni Parrinello, raccoglie le esperienze didattiche di gruppo dei due musicisti – unitamente a quelle di Elisa Parrinello, direttore artistico del Teatro Ditirammu – mettendo insieme allievi di diversa età e abilità, per dare vita ad un ensemble allargato e modulabile, presente in diverse città italiane.
Il progetto, accolto dal ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo dal Vivo nella sezione “Festival, cori e bande” – si pone come studio didattico e formativo, per giovani e adulti, e ambisce a creare una “comunità in crescita” che vive negli incontri, nei concerti e nelle produzioni editoriali.
In quella occasione Alfio Antico, coinvolto dal Teatro Ditirammu nei festeggiamenti della Patrona della città, viene chiamato a raccogliere i pochi suonatori di tamburo a cornice sparsi in Sicilia per costituire una banda che accompagni il Carro Trionfale della Santuzza.
La circostanza è l’occasione per mappare, in qualche modo, le presenze artistiche sul territorio, legate alle sonorità più antiche dell’Isola, e che fa nascere il desiderio di mettere “a sistema” tali figure nella forma di una “banda modulabile” in grado di esprimere e divulgare il sapere della tradizione, coniugato al presente e ai linguaggi musicali contemporanei, capace di produrre Spettacolo e Cultura.
Alfio Antico, Direttore Artistico di Batèria Siciliana e Maestro di Banda, è uno dei più influenti musicisti al mondo per quanto riguarda i tamburi a cornice, custode di un sapere unico che trae le origini dalla cultura pastorale siciliana in cui è cresciuto.
Le sue conoscenze e le sue ricerche musicali lo hanno guidato nella lunga carriera di musicista, prima al fianco di Musicanova, con Eugenio Bennato, poi con Nuova Compagnia Di Canto Popolare e con alcuni dei più importanti cantautori, come Fabrizio De André, Lucio Dalla, Peppe Barra, Vinicio Capossela, Colapesce e, non ultimo, come artista solista, senza dimenticare le esperienze teatrali con la direzione di registi come Maurizio Scaparro, Jérôme Savary e nel mondo della danza con Georghe Iancu e Amodio.
Dalla sinergia e dalla condivisione artistica con questi grandi artisti deriva la scelta di condividere tutto il sapere, divenuto bagaglio professionale e personale, con le nuove generazioni che si stanno formando in questo ambito, un atto d’amore verso questa terra e la sua cultura.
«Sono anni che penso di mettere insieme un ensemble di tamburi e voce sopra il linguaggio delle pelli di questi strumenti che sono la sintesi della vita – dichiara Alfio Antico – È arrivato il momento di rendere, alle nuove generazioni, l’immenso patrimonio artistico e culturale che la mia terra, in decenni di carriera, mi ha offerto generosamente.
Dico sempre che è stato il tamburo a venirmi a cercare e farsi costruire da me; con me è nato il “tamburo muto” quello senza sonagli, simbolo della tradizione tipicamente siciliana. Negli anni il tamburo, in ogni sua espressione, ha reso me grande e viceversa. Nel suono e nella percussione del tamburo c’è poesia, data dall’immagine dell’acqua che scorre, del vento che scivola via; voci e percussioni saranno figure che si incastreranno in Batèria Siciliana, per questo progetto che vuole essere un regalo alla Sicilia.
Sento tutta la responsabilità e, al tempo stesso, tutta la gioia – conclude Alfio Antico – nel realizzare questo sogno che mi accompagna da sempre e che adesso diventa realtà».
Al fianco del Maestro di Banda simbolo della Sicilia – e come avrebbe potuto essere diversamente in questa circostanza – la stessa passione e il patrimonio ultra trentennale legato alle tradizioni popolari musicali siciliane, messo in campo dal Teatro Ditirammu, nato per volontà di Vito Parrinello e Rosa Mistretta, allo scopo di tutelare, diffondere e promuovere questo inestimabile patrimonio culturale.
Erede di un’antica famiglia di musicisti e artisti, a partire dagli anni Trenta, alla ricerca musicale e alla salvaguardia delle tradizioni folkloriche, Vito Parrinello istituisce il proprio Teatro a Palermo, nello storico quartiere della Kalsa, un piccolo ma straordinario spazio della memoria dove sono collezionati oggetti, strumenti antichi, opere d’arte della tradizione siciliana e dove le compagnie teatrali e musicali folk formate e dirette, inizialmente da Vito e, in seguito, dai figli Giovanni ed Elisa, si esibiscono stabilmente.
Il Ditirammu, oltre ad essere un teatro, è anche un laboratorio permanente, un luogo di linguaggi culturali che si è, da sempre, configurato come espressione del territorio, come osservatorio e archivio delle tradizioni ma anche come testimone attivo delle trasformazioni sociali e culturali.
Batèria Siciliana è anche un viaggio che esce dai confini siciliani e italiani nutrendosi dell’esperienza musicale maturata da Giovanni Parrinello, all’interno delle sezioni ritmiche delle scuole di Samba delle favelas di Rio De Janeiro, facendo incontrare tecniche e concetti organizzativi delle batèrie brasiliane con le antiche tradizioni bandistiche siciliane, dove protagonista è il tamburo.
«Fu in quelle sere luglio, durante le prove al Ditirammu, teatro della mia famiglia – dichiara Giovanni Parrinello – che Alfio tirò fuori questa idea: voleva creare una banda di percussionisti da corteo, suddivisa in sezioni con tamburi siciliani di diversa grandezza. È passato del tempo da quel sogno, ma grazie alla collaborazione con Govind Khurana di Niafunken e alle professionalità del Teatro Ditirammu, siamo riusciti ad esaudirlo.
Nel 2019 ho avuto la possibilità di studiare e suonare con le più importanti scuole di samba nelle favelas di Rio. Lì ho capito quanto la musica e il calcio siano quasi una religione per la maggior parte delle persone. Nelle scuole di samba solo Tamburi ordinati, solenni, festosi. I ragazzini ancora con lo zaino della scuola erano entusiasti di indossare la maglia della Batèria del proprio quartiere, e suonare per ore e ore di seguito.
Arricchito da questa esperienza al mio rientro in Sicilia, ho trasferito le mie nuove conoscenze ai miei allievi cambiando proprio metodologia di insegnamento.
Con l’idea di Alfio in testa, mi è venuto spontaneo scrivere un progetto e dargli il nome di Batèria Siciliana.
La finalità – conclude Parrinello – è chiamare a raccolta tanti tamburi e creare una banda che possa suonare camminando per le strade, nelle feste di paese, nei festival e nelle parate. Saranno gli allievi del Ditirammu a creare il ceppo strutturale della Batèria. Il tutto sempre con la direzione artistica del pioniere del Tamburo Siciliano nel Mondo il Maestro Alfio Antico, che mi onoro di assistere in questa avventura».
Il progetto, avviato a luglio, verrà realizzato dall’Associazione Ditirammu in collaborazione con Niafunken, e prevede degli appuntamenti formativi che si terranno in Sicilia, a Palermo e a Palazzolo Acreide (SR), a Ferrara e a Muzzana Del Turg nano (UD).
I prossimi incontri, tutti a partecipazione gratuita, si svolgeranno secondo il seguente calendario: 7 e 8 agosto, Palazzolo Acreide (audizione, prove e laboratori collettivi) presso l’Agriteatro sensoriale – Contrada Le Melilli snc.; 23 e 24 agosto, Palermo (prove e laboratori collettivi) presso il Teatro Ditirammu (via Torremuzza, 6).
Le altre date e tutti gli aggiornamenti sul progetto saranno consultabili sui siti www.teatroditirammu.it e www. www.niafunken.com/ e sui canali social del Teatro Ditirammu.
Per partecipare alle attività, nel rispetto delle norme nazionali in materia di contenimento del Covid-19, è obbligatorio presentare il green pass
Nella foto di Julia Martins, Alfio Antico