Costerà circo 300 milioni di euro e registrerà un traffico stimato di un milione e quattrocentomila passeggeri l’anno, l’aeroporto della Valle del Niceto, sul cui progetto convergono le volontà dei Comuni di San Pier Niceto, Pace del Mela e San Giorgio Monforte, che hanno già firmato le delibere di cessione dei siti.
“A conclusione di un lavoro di anni, abbiamo finalmente superato il primo step , quello di mettere d’accordo tutte le parti in causa- dichiara Lucia Pinsone, presidente di Vox Populi – Infatti alla disponibilità dei sindaci del comprensorio si aggiunge quella di Air Malta, che farà dell’aeroporto del Niceto lo scalo privilegiato in Sicilia e soprattutto quella di due fondi statunitensi che ufficializzeranno dopo la firma dei protocolli di intesa istituendo un tavolo tecnico e proprio in queste ore stiamo ricevendo e valutando comunicazioni di interesse da parte di altri fondi privati.
Inoltre, Unicoop Sicilia, con il suo presidente, Felice Coppolino, ci ha reso noto che attraverso le proprie cooperative è interessata ad un intervento economico per la realizzazione dell’aeroporto.
Non è stato facile ma l’impegno di tutti hanno consentito di raggiungere questo primo risultato, a dispetto della noncuranza mostrata nei decenni scorsi dalle deputazioni messinesi che si sono succedute e che inspiegabilmente hanno ignorato le esigenze di una provincia tagliata fuori dal sistema dei trasporti siciliano”.
La scelta del territorio non è casuale o dettata da campanilismo – spiega Carmelo Di Bartola, l‘ingegnere estensore del progetto e anima del Coordinamento comitati territoriali per l’aeroporto nella provincia di Messina – Il sito individuato si trova quasi al centro della tratta autostradale compresa tra Tusa e Giardini Naxos e i suoi raggi di influenza comprendono Cefalù e Taormina, rendendolo perfettamente funzionale alle esigenze dei circa 627 mila abitanti della provincia di Messina, ma anche dei siciliani e dei turisti che si trovano distanti dagli scali di Palermo e Catania”.
Intorno all’aeroporto nascerà una cittadella aeroportuale, dotata di tutte le infrastrutture necessarie ad incentivare l’export della produzione siciliana dell’agricoltura, del florovivaismo, della pesca, dell’artigianato soprattutto verso i mercati asiatici, che costituiscono il 40% della popolazione mondiale.
“Nei prossimi giorni- dichiarano Pinsone e Di Bartola- chiederemo incontri urgenti al Presidente della Regione, al Ministro dei Trasporti, all’ENAC e a tutte le autorità competenti per presentare il lavoro svolto fin qui e chiedere che finalmente facciano la propria parte istituzionale nel rispetto di una così grande parte dei siciliani”.
Nella foto, particolare del progetto dell’aerostazione del Niceto