C’è anche una “nonnina” che compirà 89 anni a febbraio tra i candidati in corsa nelle amministrative della Capitale, che vedono ben 126 siciliani nelle liste elettorali. La signora, tra le più anziane candidate a Roma, si chiama Maria Tallarita, è nata a Paceto (Trapani) e corre per l’11° Municipio. Una quasi coetanea, Lucia Bellavia di Catania, che di anni ne ha ottantacinque, corre invece per il Campidoglio. Tra i siciliani più giovani, invece, spicca Paolo Alecci di Siracusa che ha 18 anni e corre per il II Municipio. Il siciliano più giovane che aspira ad un posto in Campidoglio è invece Antonio Musmeci di Erice che ha 30 anni.
Sono alcune curiosità nelle elezioni amministrative per il Comune di Roma e per i suoi quindici Municipi che vedono concorrere candidati nati in tutte le regioni italiane, ad esclusione della Valle d’Aosta. Dominano i meridionali, quasi mille in tutto: il gruppo più nutrito è quello dei 340 campani (110 per il Comune, 230 per i Municipi), seguito da 216 calabresi (62 per il Campidoglio e 154 per i Municipi) e 183 pugliesi (40 e 143). Quindi 126 siciliani (37 e 89), 52 lucani (10 per il Campidoglio) e 16 molisani. Particolarmente presenti anche gli abruzzesi: sono 97 tra Comune e Municipi. I sardi sono 41.
Ad effettuare il mini-censimento, estrapolando i dati, è stata l’associazione culturale “Forche Caudine”, lo storico circolo dei molisani a Roma, che pubblica le schede riferite a tutte le regioni sul proprio sito (www.forchecaudine.com).
Per le altre regioni, 94 sono coloro che sono nati in Lombardia, 82 toscani, 49 emiliano-romagnoli, 40 veneti, 39 marchigiani, 39 umbri, 33 liguri e 22 friulani. Infine quattro in rappresentanza del Trentino-Alto Adige.
Tanti anche coloro che sono nati nelle quattro province laziali, ad esclusione di Roma: ben 66 soltanto per il Campidoglio, di cui 25 della provincia di Frosinone, 22 di Latina, 11 di Viterbo e otto di Rieti.
La provincia siciliana più rappresentata è Catania, seguita a ruota da Palermo.
Infine in netta crescita, rispetto alle precedenti amministrative, coloro che sono nati all’estero: sono oltre trecento, con i romeni quale gruppo più numeroso. “Un quadro che rispecchia le dinamiche sociali in atto nella capitale e, in fondo, in tutta Italia – commenta Giampiero Castellotti, presidente dell’associazione culturale.