Terzo weekend per Codex vol.9, la rassegna di teatro, musica, danza e formazione culturale, in corso a Noto fino al 17 ottobre. Per tre serate di grande spettacolo, questa settimana “anticipate” da un laboratorio. Quello avviato lunedì 13 settembre e in corso, nella sala Dante del Teatro Tina Di Lorenzo, fino a venerdì 17 settembre. “Sono solo un uomo lab” è infatti un percorso laboratoriale di teatro che “accompagna” verso la messa in scena di venerdì 17 con il regista e attore Alessandro Miele della compagnia Ultimi Fuochi che ha osato accostare un antico mito come quello di Ulisse a un mito contemporaneo come quello del calciatore Roberto Baggio. Il laboratorio è un’immersione nel gioco del teatro che, attraverso esercizi, improvvisazioni e lavoro sui testi, porterà alla costruzione di alcune scene corali. Per la creazione si attingerà in primo luogo all’Odissea, inesauribile fonte di ispirazione per trasformazioni e riferimenti al presente, e poi alla vita di Roberto Baggio, raccontata in biografie e interviste. Alla fine di questo breve percorso si proverà la gioia e l’ebbrezza dell’andare in scena con la presentazione al pubblico di una performance in cui la narrazione, affidata ad Alessandro Miele, si alternerà ai momenti agiti dai ragazzi.
Terminato il laboratorio, il fine settimana di Codex partirà quindi, venerdì 17 settembre alle 20,45, al teatro Tina Di Lorenzo, con “Sono solo un uomo” di e con Alessandro Miele, produzione Ultimi Fuochi Teatro incentrato appunto su Roberto Baggio e Ulisse, un mito del calcio e un eroe classico, che si fondono in un’unica figura: un uomo stanco alla fine di un viaggio, solo in un campetto di provincia o su una strada nel nulla, un posto dove fermarsi per ripercorrere una storia. Memoria e sogno si mescolano e le imprese calcistiche si trasfigurano nella guerra di Troia. Il guerriero armato di pallone affronta tempeste, infortuni, panchine, mostri mitologici o allenatori ostili, fino ad arrivare all’apice del successo senza mai cedere al canto delle sirene e restando lo stesso di sempre. Correrà fino allo stremo, vivendo ogni istante della sua avventura calcistica, mai domo, forse “fiaccato dal tempo e dal fato, ma duro sempre a lottare, cercare e trovare né cedere mai” (A. Tennyson).
Sabato 18 settembre, stessa ora, stesso luogo, sarà la volta di “Solo Goldberg variations con Virgilio Sieni (danza) e Andrea Rebaudengo (pianoforte), produzione Centro nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni. Lo spettacolo di danza contemporanea rappresenta il manifesto dell’arte coreografica di Virgilio Sieni, emblema delle sue ricerche sul corpo e sui linguaggi della danza e dell’arte, sempre protese a oltrepassare gli approdi formali e le codificazioni. In questo lavoro la musica di Bach definisce una metrica e un’architettura immateriale in cui il danzatore si iscrive attuando un continuo ripensamento del corpo e accennando a un articolato percorso di figure prostrate, tratte dall’arte italiana dal ‘300 al ‘600. Un viaggio del gesto da una figura all’altra, negli intrecci e i chiasmi, attraverso risonanze e svelamenti dell’opera d’arte.
E la danza contemporanea sarà la protagonista anche dell’ultimo appuntamento del weekend, in programma sempre alle 20,45 al Teatro Tina Di Lorenzo, dove è previsto “Di fronte agli occhi degli altri”, coreografia e interpretazione di Virgilio Sieni. Lo spettacolo nasce nel 2012 su invito del Museo della Memoria di Bologna, come testimonianza e denuncia della tragedia di Ustica del 27 giugno 1980. Partendo da questa esperienza, il progetto – incentrato sull’incontro con persone e comunità – ha proseguito il suo percorso a Gibellina con la partecipazione dei terremotati del Belice, a Modena e Sarzana con la partecipazione degli ultimi partigiani rimasti, a Milano in ricordo della strage di Piazza Fontana e a Brescia in ricordo delle vittime di Piazza della Loggia. La struttura del lavoro si articola in una trasmissione diretta tra il coreografo e gli ospiti, cittadini incontrati pochi minuti prima di andare in scena e coinvolti in danze che di volta in volta si compongono rispetto alle singole identità. Tutto fa riferimento al vissuto di ciascuno, agli avvenimenti che hanno segnato le esistenze nel dolore e nella forza del resistere. Nasce così un “gioco del tatto” teso a restituire dignità, libertà e riscatto riaffermando la necessità di condivisione.
Continuano a prendere vita così, in questa edizione 2021, quelli che Salvatore Tringali, direttore artistico di Codex, ama definire dei microfestival diffusi nei tanti fine settimana della rassegna “che – precisa Tringali – trasformano Noto in un laboratorio di idee e di bellezza e in un centro di incontro e confronto tra operatori del settore e l’affezionato pubblico che ogni anno segue le nostre proposte”.