Il governo lavora alacremente per evitare un aumento delle bollette di gas e luce, oggi al centro a Palazzo Chigi di un vertice tra il premier Mario Draghi e i ministri Roberto Cingolani e Daniele Franco. Le prime misure saranno sul tavolo del prossimo Cdm. “Stiamo lavorando e occorre fare delle valutazioni quantitative piuttosto complesse”, spiegano all’Adnkronos fonti di governo vicine al dossier.
“Il Governo è al lavoro per trovare una soluzione in merito ai rincari delle bollette dell’energia, che graverebbero fortemente sui cittadini e imprese”, ribadisce Deborah Bergamini, sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento. “Non possiamo permettere -aggiunge- che una nuova stangata si abbatta sul nostro sistema produttivo che, progressivamente, dopo un anno e mezzo così complicato, sta riprendendo la sua attività. Saremo sempre al fianco delle imprese, sono la spina dorsale del nostro sistema economico e, con il loro prezioso contributo, avvieremo la transizione energetica, punto fondamentale del Pnrr. Infatti nel Dl Semplificazioni abbiamo ridotto i tempi per le autorizzazioni di nuovi impianti di rinnovabili per puntare sempre più su nuove fonti green”.
Il vertice è iniziato attorno alle 9. Ieri fonti di governo sostenevano che il provvedimento dovrebbe passare da un taglio agli oneri di sistema anziché da una sforbiciata dell’Iva. Per un intervento che, le stesse fonti, valutavano attorno ai 3 miliardi di euro.
“Rischio stangata da 1.300 euro a famiglia”
Secondo le associazioni Assoutenti e Movimento Consumatori, senza interventi si profilerebbe una “stangata complessiva da quasi 1.300 euro annui a famiglia”.
“Un maxi-ritocco delle tariffe energetiche determinerebbe un maggior esborso annuo pari a circa +500 euro annui a carico di una famiglia con due figli solo per le forniture di luce e gas. Energia più cara si traduce tuttavia anche in maggiori costi per industria, trasporti, esercenti, e per l’intero sistema produttivo e distributivo, con ripercussioni sui prezzi al dettaglio e sulle tariffe”, spiegano le associazioni dei consumatori.
In base alle elaborazioni di Assoutenti e Movimento Consumatori, “un maxi aumento delle bollette causerebbe effetti indiretti sui listini al dettaglio per complessivi +768 euro annui a famiglia, di cui +140 euro solo per gli alimentari, e +174 euro per la voce trasporti, portando il conto complessivo della stangata a sfiorare i 1.300 euro a nucleo familiare”.
Contro i rincari che rischiano di abbattersi sugli italiani, Assoutenti e Movimento Consumatori chiamano quindi “a raccolta il patto consumerista e tutte le associazioni dei consumatori del Cncu, al fine di organizzare una protesta nazionale che potrebbe sfociare nello ‘sciopero dei consumi’, con i cittadini invitati a non fare acquisti per un giorno per protestare contro gli aumenti di prezzi e tariffe che rischiano di impoverire ulteriormente una consistente fetta di popolazione, già messa in ginocchio dall’emergenza Covid”.
Le due associazioni si appellano inoltre al ministro dell’Economia, Daniele Franco “affinché gli aumenti vengano assorbiti cancellando gli oneri impropri in bolletta (tasse e accise anacronistiche e i cd oneri di sistema) e a quello della Transizione ecologica, Roberto Cingolani (per potenziare gli interventi di autoproduzione di energia le cd comunità energetiche) affinché intervengano con urgenza per evitare i maxi-rincari delle bollette e operare sulla tassazione eccessiva che vige su luce e gas, partendo da un sensibile taglio degli oneri di sistema che pesano per oltre il 10% sulle bollette degli italiani”. (Adnkronos)