Arrestati 3 noti imprenditori palermitani per bancarotta fraudolenta

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Domiciliari per titolari storica catena abbigliamento, sigilli a 4 società e 6 negozi per un valore di 3 mln di euro

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Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Sono i reati contestati a Cesare Ciulla, 61 anni, Patrizia Giannettino, 59 anni, e Noemi Ciulla, amministratori di fatto e di diritto della nota catena di abbigliamento Hessian di Palermo, finiti agli arresti domiciliari. A loro carico il gip del Tribunale del capoluogo siciliano ha disposto anche la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercizio di attività d’impresa per la durata di dodici mesi e il sequestro preventivo del capitale di 4 società e 6 negozi di abbigliamento attivi nel centro di Palermo e Cefalù per un valore di 3 milioni di euro.

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Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela mercato capitali, grazie a intercettazioni telefoniche, accertamenti contabili, documentali e finanziari, hanno permesso di svelare un articolato sistema di società, ideato e realizzato da un’unica regia riconducibile agli indagati. L’obiettivo era proseguire l’attività imprenditoriale attraverso la costituzione di nuove società con similare compagine societaria e governance, nonché coincidenti sedi legali e operative e identici asset aziendali, che rappresentavano la continuazione aziendale della precedente impresa.

“Gli indagati, mediante artificiosi contratti di locazione di rami d’azienda – spiegano gli investigatori delle Fiamme gialle -, procedevano a svuotare la società che, lasciata in un irreversibile stato di decozione, falliva, mentre l’attività di vendita dei capi di abbigliamento proseguiva senza interruzione grazie alle nuove compagini societarie”. Con questo schema è stato accumulato un passivo fallimentare allo stato quantificato in almeno 1,2 milioni di euro. Le società e i negozi sequestrati sono stati affidati a un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Palermo. (AdnKronos)

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