Sicilia/Covid verso “zona gialla”?

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Zona gialla e arancione, quali sono le regioni a rischio cambio colore? Lazio, Lombardia, Sicilia, Veneto: dalla prossima settimana potrebbero cambiare fascia. Ora come ora sono in tutto 7 i territori in zona gialla: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Veneto. Il resto d’Italia è ancora bianca. Ma l’impennata dei contagi, legata al diffondersi della variante Omicron, sta per cambiare la mappa dei colori.

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Il passaggio dalla zona bianca alla gialla scatta al raggiungimento di tre parametri: incidenza settimanale dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti uguale o superiore a 50 casi, il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri nei reparti ordinari al 15% e quello nelle terapie intensive al 10%. Mentre per quanto riguarda la zona arancione scatta quando l’incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti, la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20% e il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.

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“Non siamo ancora zona gialla in Sicilia, e questo è merito della comunità, temiamo di esserlo tra qualche giorno”, ha detto a Omnibus su La 7 il governatore siciliano Nello Musumeci. “Ogni nostra attenzione è destinata non solo alla tutela della salute, specie dei più fragili e dei ragazzi – ha aggiunto – ma anche ad evitare di bloccare il settore economico che da noi sarebbe una catastrofe. Oggi adotteremo le misure necessarie”.

A temere un cambio di colore è anche il Veneto. “Se i ricoveri in area non critica arriveranno al 30%, il Veneto passa in zona arancione”, ha affermato Luca Zaia, governatore del Veneto. “L’indice Rt è a 1,13, l’occupazione delle terapie intensive al 17%, quella dell’area medica al 18%. Quest’ultimo parametro ci tiene per ora agganciati al giallo, quando arriverà al 30% passeremo in zona arancione. Bisogna fare attenzione, i non vaccinati sono quelli in fascia di età più bassa”, ha detto ancora snocciolando i dati.

“La zona gialla è uno scenario probabile” anche per il Lazio. “Con il nuovo anno cambierà il colore nella nostra regione, è un dato credibile. Bisogna correre veloce sulla terza dose, 5 hub lavoreranno in notturna fino alla mezzanotte. L’obiettivo è arrivare a due milioni di terze dosi entro la fine dell’anno”, ha affermato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Zona bianca, gialla, arancione: regole

Con le nuove misure imposte dal governo e valide fino al 31 gennaio 2022 tra zona bianca e gialla ci sono poche differenze. Una delle principali differenze tra queste due zone fino a ora era l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Con l’ultimo decreto del governo è stato però stabilito di estendere questa misura. L’uso della mascherina è stato ‘rinforzato’ in tutta Italia visto che per accedere a mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri è necessario indossare la Ffp2. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.

Fino alla cessazione dello stato di emergenza, il decreto Natale prevede inoltre l’estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato – per vaccinati o guariti – alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti. Estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre. Super Green Pass al chiuso per i centri benessere, centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) al chiuso e per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.

E’ stato stabilito che fino al 31 gennaio 2022 sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all’aperto; saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste comunque denominati, aperti al pubblico.

Gli spostamenti con mezzi propri sono liberi in zona bianca così come nella gialla, le cose cambiano in zona arancione dove ci si può spostare sia in altri comuni della stessa regione che in altre regioni solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Ok invece agli spostamenti da comuni di massimo 5.000 abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia.

Anche per quanto riguarda gli impianti sciistici la situazione cambia: il Green pass rafforzato diventa necessario. Bar e ristoranti sono aperti solo per chi ha il Super green pass, non per chi ha il certificato base grazie a un tampone.

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