Addio a Yvette Mimieux, star degli Anni Sessanta

Condividi questo articolo?

Aveva 80 anni, conquistò Hollywood con “L’uomo che visse nel futuro”

Pubblicità

L’attrice statunitense Yvette Mimieux, la bella bionda interprete di numerosi film di fantascienza che conquistò Hollywood con “L’uomo che visse nel futuro”, è morta a Los Angeles all’età di 80 anni. La notizia della scomparsa è stata pubblicata da “Variety”.

Nel maggio del 1960 Mimieux venne ritratta sulla copertina di “Life” e major Mgm rimase colpita dalla personalità e dalla fragile bellezza della bionda attrice: fu scritturata per il film di fantascienza “L’uomo che visse nel futuro” (1960) di George Pal, tratto da un romanzo di H.G. Wells, nel quale l’attrice interpretò il ruolo di Weena, di cui si innamora lo scienziato George (Rod Taylor), giunto con la macchina del tempo in un futuro di trogloditi dominato dai terribili Morlocks.

Fra i suoi film più conosciuti “I quattro cavalieri dell’Apocalisse” (1962), ambientato all’epoca del nazismo, in cui fu diretta da Vincente Minnelli, e “Luce nella piazza” (1962) di Guy Green, girato a Firenze, in cui interpretò il ruolo della bella ragazza mentalmente ritardata, figlia di Olivia de Havilland, e che fa innamorare di sé un giovane italiano (impersonato da George Hamilton). Nel 1963 affiancò Geraldine Page e Dean Martin in “La porta dei sogni” di George Roy Hill. Ha interpretato una cinquantina di film, come “Il dominatore” (1963), “Il carnevale dei ladri” (1967), “Buio oltre il sole” (1968), “The Picasso Summer” (1969), “L’odissea del Neptune nell’impero sommerso” (1973), “La rotta del terrore” (1975), “The Black Hole – Il buco nero” (1979). Tra i suoi ruoli più significativi durante gli anni Settanta, quello di Dinah Hunter, una donna coinvolta in una serie di vicende da incubo, nell’horror “Eccesso di difesa” (1976) di Michael Miller.

Nel 1965 Yvette Mimieux ottenne una candidatura ai Golden Globe come miglior star televisiva femminile per l’interpretazione nell’episodio “Tyger, Tyger” della serie televisiva “Il dottor Kildare”, mentre ai Golden Globe 1971 fu candidata come migliore attrice in una serie drammatica per la serie “The Most Deadly Game”.

Nel 1972 l’attrice sposò il regista cinematografico Stanley Donen, dal quale divorziò nel 1985. Si ritirò dalle scene alla fine degli anni Novanta per dedicarsi all’imprenditoria immobiliare e alla finanza. Con il secondo marito, Howard Ruby, sposato nel 1986, fondò l’impresa finanziaria Oakwood Worldwide.

Era nata all’anagrafe come Yvette Carmen Vivieux a Los Angeles l’8 gennaio 1942 da padre francese e madre messicana. Agli inizi della carriera era stata notata dal regista Vincente Minnelli, il quale le affidò un breve ruolo nel suo film “A casa dopo l’uragano” (1960), ma la parte venne poi tagliata in fase di montaggio. Fu un inizio sfortunato per una carriera che avrebbe brillato almeno per tutti gli anni ’60.

 

Potrebbe interessarti

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.