Salvo Distefano: tra“ Ritrattismo” e “Vedutismo” in versione siciliana

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Di Giuseppe Firrincieli

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Dipinto di Salvo Distefano “Percezione”  Olio su tela cm. 50×60

Il nostro Tour , nel pianeta dell’Arte visiva siciliana, continua e oggi ci trasferiamo ai piedi degli Iblei, dove vive  “Un incantatore della bellezza fatta eleganza nell’ arte visiva”.

Una nota di lirismo altisonante emana la splendida immagine ritrattistica. L’autore è arrivato ad esternare con il pennello l’animo dell’intimo femmineo, trastullandosi con vene cromatiche esilaranti. Non tralascia le note armoniche della grande profondità dell’iride nell’ appassionato tocco struggente delle labbra. E non solo!

L’autore esprime, con la sua vena artistica, un alveo di luce mediata, si…, gli occhi, nonostante nascosti,  perché bendati, emanano passione, spandendo  un’eco di fulgida beltà.  L’artista, con questo dipinto si dedica ad esprimere una percezione, per manifestare sapientemente alte sensazioni, con grande eleganza e sfarzosità, proprio sul dono  delle forme, sulla bellezza femminea, prettamente triskeliana e resa ancora più attraente  dall’ andamento sinuoso  delle neri e lunghe chiome. Gli effetti del tono di ballo “arabesque” sulle mani che sfiorano le labbra carnose e vellutate, sprigionano tratti di fascino setoso.

L’immagine si pone in netto contrasto con la pesantezza e i colori più forti adottati dal precedente stile barocco siculo, imperniato maggiormente sulla vita aristocratica, libera da preoccupazioni. E’ il caso di richiamare il grande artista, artefice dell’eleganza della pittura “en Rose”?

Si! E’ proprio così. L’artista, con la sua vena ritrattistica, ci riporta al grande maestro Giovanni Boldini, pittore italiano ferrarese, vissuto tra l’ottocento e il novecento e considerato uno degli interpreti  più impegnati , nel frenetico  mondo della  “Bella Epoque”.

Salvo Distefano  è nato a Rosolini (SR) il 03 Maggio del 1967 e ci racconta: “Poco dopo, causa il trasferimento del lavoro del padre, la famiglia si trasferisce a Gela dove rimane per diverso tempo fino ai primi di anni di Università, dopo di che fa ritorno alla città natale. Nonostante il suo lavoro fosse inerente al campo informatico, la sua mente, non razionale, trova ispirazione nello studio dei grandi della pittura e soprattutto nella lettura dei manuali su Caravaggio, Comincia i primi passi ritraendo tutto quello che fa parte della sua vita, dei suoi trascorsi, ispirandosi all’impressionismo francese trattato in chiave moderna. Nonostante la sua umiltà, riesce comunque a capire che le sue tele riescono a trasmettere quelle vibrazioni che lui stesso avverte nel momento che le dipinge. Proprio per questo motivo ciò che è nato come un momento di relax, è diventato  parte di vita quotidiana, fino a diventare una seconda professione. Nel corso di questi ultimi anni ha partecipato a diverse mostre collettive in diverse parti d’Italia. Nel 2016 è stato in mostra presso la sala “Florinda Iusuf” della sede del ministero dei beni culturali di TirguJiu – Romania dal 19 al 29 settembre. Ha partecipato alla mostra “Omaggio a Frida”, a cura di Amedeo Fusco, dal 16 Febbraio fino al 14 marzo 2018, presso l’Instituto Cervantes, via Dante 12, Milano. L’evento è stato organizzato dal Centro di Aggregazione Culturale di Ragusa e dal Consolato del Mexico a Milano e dal 20 Giugno 2019 al 20 luglio 2019 , presso l’Istituto della Cultura Italiana di Città del Messico. Le sue opere si trovano in collezioni private sia in Italia che all’estero. Recentemente è stata pubblicata un’opera con biografia e critica sulla rivista Art Now”.

Con il Vedutismo che richiama lo stile verista, altre sue opere richiamano l’amore per i paesaggi siculi e aggiunge: “dove la natura non è protagonista,  ma viene esaltata accanto all’uomo, (vedi Mantegna Orazione nell’orto).  Anche gli elementi naturali e architettonici non hanno valore reale ma un significato ideale che risulta essere sempre collegato all’uomo. Sempre con il Vedutismo,  il paesaggio viene rappresentato in maniera oggettiva e “scientifica”. Quest’ultima parola risulta essere significativa e aiuta a comprendere come l’arte vedutista (del secondo tipo) si ricolleghi all’ideologia illuminista che si andava diffondendo proprio in quel periodo, secondo cui l’approccio con la realtà circostante deve essere di tipo scientifico e oggettivo e il reale compreso con i “lumi” della ragione”.

Non si può fare a meno di dedicare all’opera dell’ artista, “Percezione” un Canto:

Dignità è Donna!

Di Giuseppe dei Firrincieli

Possente dignità di donna ti rende inalterata,

in apparenza sei mite,

al momento giusto, grintosa,

come con far deciso, da singola, madre e moglie,

diventi  amorevolmente  pronta ad assecondar bontà.

E che fervore mostri con la mente e con il cuore,

quando,  battendoti  per i tuoi ideali,

dai netta la dimensione al tuo coraggio!

L’uomo possiede un richiamo forte ed indelebile 

nello  starti vicino.

Una colpa? Nooo … dono di natura, sì!

Donna! vedo sprizzare in te amore ed amicizia,

uno scrigno pregiato che, spesso, l’uomo  confonde

e non sa per nulla discernere

ed estimare le tue doti.

Tu?… Invece,

tieni un tesoro nell’ animo gentile:

i tuoi affetti, puri e schietti,

anche se non ti mancano,  … i difetti.

Sai districarti fra le difficoltà della vita e,

al contrario dell’uomo, le affronti con

gentile versatilità.

A volte l’uomo non sa neanche parlarti e … capirti,

usa violenza ed inganno per farti male,

e tanto sfregio  che, o presto o tardi, torna in lui.

Oggidì?  Cronaca di violenza annunciata,

com’è diventato impossibile, ahimè,

armonizzare un rapporto!

l’uomo è diventato restio ed incapace,

a capire, accettare … dire sì,

alla fine di una storia comune.   

Tu, donna, possiedi la ragione per capire,

l’uomo è rimasto un ragazzo viziato e …

non sa accettare una vera e cruda realtà.

Come un bambino ammutolisco e piango…

Come uomo grido:

“Perché l’atrocità di oggi viola la donna,

 e  arriva a superare i sentieri della ragione

dell’animo umano?”

L’atrocità spegne la tua  decisa dignità!

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