Nella crisi con l’Ucraina “vorrei sottolineare che, sin dall’inizio, la Russia ha fatto tutto il possibile per aiutare a risolvere tutte le questioni emergenti attraverso mezzi pacifici, in modo pacifico”. Ad affermarlo il presidente russo Vladimir Putin, parlando durante una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale convocato al Cremlino, in un riferimento alla situazione nel Donbass.
Joe Biden “mi ha detto che una moratoria di qualche tipo è possibile” sull’adesione dell’Ucraina alla Nato, che non sarà accettata domani”, ma questa “non è una moratoria per noi, non è una concessione a noi, è una moratoria per loro”, ha detto ancora Putin sottolineando che la moratoria “semplicemente riflette la realtà, che l’Ucraina non è pronta”.
E dopo aver sottolineato che “c’è la minaccia che Kiev potrebbe iniziare a riprendersi la Crimea, dal momento che non riconosce la sua adesione alla Federazione Russa, e la Nato si unirebbe a questi eventi”, il presidente russo ha affermato inoltre che sta considerando la richiesta del riconoscimento dell’indipendenza delle repubblica separatiste nell’est dell’Ucraina. “Il proposito di questo incontro è di sentire i colleghi per determinare i nostri prossimi passi – ha detto – compreso l’appello da parte dei leader delle repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk alla Russia per il riconoscimento della loro sovranità e la risoluzione della Duma sulla stessa questione”.
I leader delle autoproclamate repubbliche hanno rivolto oggi un appello congiunto a Putin, destinato a rendere ancora più infiammata la situazione dell’Ucraina orientale. “Il riconoscimento di Luhansk permetterà di evitare la perdita di vite tra i cittadini della repubblica, 300mila dei quali hanno cittadinanza russa”, ha detto il leader della repubblica di Luhansk, Leonid Pasechnik, in un video trasmesso dalla televisione di stato russa. Anche il leader di Donetsk, Denis Pushilin, ha rivolto, sempre parlando alla televisione russa, un appello a Putin per il riconoscimento e per un trattato di amicizia e assistenza militare con la Russia. Questo permetterebbe a Mosca di avere migliaia di militari nei territori della repubblicana, come è successo nell’Ossetia del Sud e dell’Abkhazia che la Russia nel 2008 ha riconosciuto come indipendenti dalla Georgia.
“Siamo sempre pronti per la diplomazia. Siamo anche pronti a rapide e severe conseguenze se la Russia dovesse scegliere la guerra. E al momento la Russia sembra impegnata a portare avanti i preparativi per un attacco su vasta scala all’Ucraina in tempi molto brevi”, le parole della portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, nella notte tra domenica e lunedì. “Il presidente Biden è pronto a confrontarsi con il presidente Putin in qualsiasi momento e secondo qualsiasi formato, se questo può contribuire ad evitare una guerra”, ha detto Blinken nella giornata di domenica a ‘State of the Union’, programma della Cnn. (AdnKronos)