A 79 anni scompare l’ex ministro Antonio Martino

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E’ stato ministro degli Esteri e della Difesa nei governi Berlusconi. E’ stato fra i fondatori di Forza Italia

Tessera n.2 di Forza Italia, economista, liberale, intellettuale critico e libero nella sua lunga collaborazione con Silvio Berlusconi, di cui è stato ministro degli Esteri e della Difesa nei diversi esecutivi guidati dal leader azzurro, Antonio Martino, nato a Messina, è morto oggi all’età di 79 anni. Fu lui ad essere scelto come capo della diplomazia italiana nel primo governo Berlusconi nato dopo le elezioni del 27 e 28 marzo 1994, come personalità riconosciuta e autorevole e di grande spessore intellettuale, oltre che prestigio accademico, fra i volti e i nomi di maggior spicco sul ‘biglietto da visita’ dell’esecutivo guidato dall’uomo venuto dalla “trincea del lavoro” ma che arrivava a palazzo Chigi alleato di ‘outsider’ se non ‘esclusi’ dall’arco costituzionale -fino ad allora- come la Lega di Umberto Bossi e il Msi ancora non divenuto, formalmente, An di Gianfranco Fini.

Un passato nel Pli, figlio dell’ex ministro degli Esteri Gaetano Martino, fra i padri dell’integrazione europea, Antonio Martino ha insegnato economia politica alla Luiss, e, da liberista oltre che da liberale, è stato presidente onorario dell’Istituto Milton Friedman, istituto intitolato al grande autore di “Liberi di scegliere”, di cui vantava di essere stato amico e allievo all’Universita di Chicago.

Alla fine del 1993 ha tenuto a battesimo Forza Italia (la sua tessera di partito è la numero 2, dopo quella di Silvio Berlusconi). Eletto alla Camera dei deputati nel 1994. Fra gli scranni di Montecitorio è rinasto per quasi un quarto di secolo, dalla XII fino alla scorsa legislatura.

“Con Antonio Martino se ne va un amico carissimo, uno studioso illustre, un uomo libero. Con lui ho condiviso l’idea della nascita di Forza Italia, della quale ebbe la tessera numero due. Fu uno dei più apprezzati Ministri dei nostri governi, agli Esteri e alla Difesa, stimatissimo in tutti i contesti internazionali e soprattutto negli Stati Uniti, dove si era formato e dove era di casa”. Lo dice Silvio Berlusconi.

“Figlio di Gaetano Martino, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, allievo e amico del premio Nobel Milton Friedman, liberale intransigente, liberista convinto, con il suo pensiero orientò e caratterizzò il programma di Forza Italia fin dal 1994. Con lui elaborai fra l’altro il nostro progetto di riforma fiscale, basato sulla flat tax”, prosegue il leader di FI.

“Me ne mancheranno i modi squisiti, le citazioni colte, l’ironia tagliente, la discrezione. Quella con qui scelse di farsi da parte da una politica attiva che in fondo non aveva mai amato, che intendeva come un dovere civile e morale, al servizio della libertà Anche in questo eravamo profondamente affini”, conclude Berlusconi.

“È con vera tristezza che partecipo al lutto per la scomparsa di #AntonioMartino. Siamo stati spesso in disaccordo e anche per questo forse ho potuto apprezzarne ancora più in profondità la signorilità, la coerenza e la competenza. Una #vocelibera che ci mancherà”. Lo scrive su Twitter Enrico Letta.

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