Dal Mare color del mercurio, dove l’Aria puzza di Peste… da mezzo secolo lo urliamo nel Deserto coloniale siciliano: gli storici nodi gordiani dei Vel-ENI & C. vengono al collo. Sequestrato il mega impianto di sedicente “depurazione” a Priolo… E’ la Cosa Giusta nel momento sbagliato.
Nella Tragedia dell’Olocausto siciliano –con decine di migliaia di morti e devastazioni ambientali di inaudita violenza coloniale- i nodi vengono al collo, nelle nebbie “weaponizzate” di guerre energetiche e militari che vedono i “siciliani” prigionieri secolari di un Grande Gioco di cui non si rendono conto: sradicati e colonizzati, curnuti e mazziati, anche grazie a una borghesia siciliana mercenaria, corrotta e incapace di conquiste spettacolari.
Dove il Mare ha avuto perfino il color del mercurio e l’Aria puzza di peste… da mezzo secolo lo urliamo nel Deserto coloniale siciliano: gli storici nodi gordiani dei Vel-ENI & C. vengono al collo.
La chiusura del sedicente “Depuratore” è la Cosa Giusta nel momento sbagliato. Quanto ai processi…avendone seguiti diversi fin dagli anni Ottanta, sappiamo già come finiscono!. Servirebbe piuttosto un Tribunale di Norimberga sui crimini del colonialismo italiano in Sicilia!. Vabbè, lasciamo perdere…per ora.
La “Sicilia” è lo storico rifornimento di benzina (e gas) del Sistema Italia e da un ventennio è anche la sua piattaforma girevole nelle nebbie “green washing” del nuovo colonialismo energetico: altro che “insularità periferica e sventurata”!. Siamo l’Isola del Tesoro ridotta a “riserva indiana” di miserabili costretti ad emigrare in massa. Solo i “siciliani” non lo sanno.
Quanto alla Cosa Giusta nel momento sbagliato: va rimodulata –con vincoli rigidi- in 24 mesi. I soldi ci sono e le tecnologie non mancano. Il salvabile va salvato, il resto va chiuso, ma nessuno deve essere lasciato in mezzo alla strada!.
@ Augusta, 17/6/2022. La Comunità TerraeLiberAzione.
La Notizia – Gli agenti del Nictas (Nucleo ambientale) della Procura di Siracusa e del Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza hanno sequestrato l’impianto biologico consortile gestito da Ias (Industria acque siracusane) a Priolo Gargallo, le quote e l’intero patrimonio aziendale della società che gestisce l’impianto destinato alla depurazione dei reflui dell’area industriale siracusana e dei Comuni di Melilli e Priolo Gargallo.
Eseguita la misura cautelare della sospensione per un anno “dall’esercizio di qualsiasi mansione all’interno delle società coinvolte nell’indagine, nonché presso imprese concorrenti o comunque operanti nel medesimo settore produttivo” dei vertici dell’Ias e delle società cosidette grandi utenti (Versalis, Sonatrach Raffineria Italiana, Esso Italiana, Sasol Italy, Isab, Priolo Servizi) che nel depuratore immettono i loro reflui industriali.