Si è concluso ieri sabato 25 giugno, al Policlinico, il XX Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Medicina delle Catastrofi.
Con l’obiettivo di individuare modelli di virtuosi per elaborare linee guida e raccomandazioni per la gestione delle maxi emergenze, il congresso è stato occasione di confronto e discussione tra esperti nazionali nell’ambito della gestione di crisi sanitarie e sociali.
«Eravamo preparati alla pandemia? Siamo preparati alla guerra? Non lo sappiamo – ha detto la dott.ssa Gioffrè dell’Asp unità operativa disturbi alimentari –. In qualcosa eravamo preparati ma molto abbiamo ancora da fare. Abbiamo visto che non si vince da soli ma è importante il ruolo di ognuno, il ruolo degli psicologi e il coinvolgimento delle professioni psicoterapiche anche nella gestione della comunicazione perché la comunicazione non è mai neutrale».
«Momenti come questo congresso sono molto importanti – ha continuato la dott.ssa Gioffrè – perché vari enti, varie professionalità, riusciamo a parlare la stessa lingua. La formazione in medicina delle catastrofi è fondamentale perché nel contesto emergenziale non c’è tempo di spiegare, è importante conoscere ruoli e competenze di ognuno. L’emergenza richiede un’impostazione gerarchica, non per il piacere di comandare ma perché in emergenza ci sono grandi responsabilità e decisioni da prendere in poco tempo».
Il presidente della XX edizione del congresso AIMC, il dott. Consolato Malara, ha evidenziato l’importanza dei contributi, grazie ai quali è stata sottolineata l’importanza del ruolo, accanto a quello degli ospedali, degli enti territoriali durante una maxi emergenza. Gli spunti di riflessione emersi, la condivisione di realtà virtuose da parte dei relatori e le esperienze maturate nei due anni di pandemia, saranno utili alla elaborazione di una serie di raccomandazioni per far fronte alle grandi emergenze sanitarie.