Ruoli consortili, gli agricoltori pronti alla mobilitazione

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“Intervenga subito la Regione, blocchi l’emissione dei ruoli, costituisca un tavolo di confronto e valuti di utilizzare parte delle misure anti-Covid per alleviare le aziende agricole

Le organizzazioni di agricoltori Cia Sicilia Orientale e Confagricoltura sono pronti a mobilitarsi per protestare contro l’emissione dei ruoli consortili, l’ennesima tegola sulla testa di migliaia di aziende. Al grido di allarme si è unito ieri anche il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP che ha ospitato la conferenza stampa, nella quale i rappresentanti di categoria hanno annunciato azioni dure e immediate. “Intervenga subito la Regione – ha esordito Francesco Favata, presidente Cia Sicilia Orientale – Blocchi l’emissione dei ruoli e costituisca un tavolo di confronto da convocare immediatamente, e valuti la nostra proposta di utilizzare parte delle misure anti-Covid per alleviare ed esonerare dal peso dei ruoli consortili le aziende agricole”.

 “E’ inaccettabile andare avanti così – ha dichiarato Giosuè Arcoria, Confagricoltura – costi esorbitanti  a fronte di  servizi  inesistenti”.  Di situazione drammatica ha parlato anche Gerardo Diana, presidente Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP, “un’agricoltura moderna e di qualità ha bisogno di acqua subito – ha ribadito  – Noi non possiamo più aspettare né l’acqua né le risposte che non arrivano e pagare colpe non nostre”.  

Pronto il documento da inviare all’assessore regionale al ramo, Toni Scilla. “Governo e Ars navigano ancora in ritardi clamorosi rispetto alla Riforma dei Consorzi di Bonifica – ha sottolineato Favata – lasciando le stesse strutture consortili annegare negli atavici problemi di sempre”. “Migliaia di imprese rischiano il collasso”, ha rincarato Giosuè Arcoria, mentre è appunto di questi giorni l’invio da parte dei Consorzi di Bonifica dei ruoli consortili riferiti alla imminente stagione irrigua e all’invio da parte dell’Agenzia delle Entrate dei ruoli relativi al 2020 a cui seguirà tra breve il 2021. “Cifre esorbitanti, frutto di calcoli amministrativi di bilancio che racchiudono anni di aumenti spropositati rispetto ai servizi resi”, ha evidenziato Gerardo Diana.

“Bisogna scongiurare il rischio che le aziende agricole si trovino in difficolta con banche ed Enti pubblici a causa delle morosità con gli enti di bonifica – ha aggiunto Francesco Favata – Anni di siccità con l’assenza di distribuzione idrica in ampie fasce di territorio che nel 2021 non hanno avuto alcun beneficio, non possono subire tale avversione e pagare ruoli per servizi mai resi. Gli agricoltori non possono essere mortificati e privati della propria dignità proprio da coloro i quali per natura devono favorire lo sviluppo dell’agricoltura, che altrimenti provocherà la chiusura delle imprese e la fuoriuscita dei mercati”. Necessaria, dunque, una strategia di fondo che metta fine ad una pagina oscura della bonifica in Sicilia.

“La gestione torni agli agricoltori – hanno invocato i tanti produttori presenti all’incontro – serve una manutenzione efficiente sulle reti, superando vecchi e dispendiosi sistemi di distribuzioni in alcune aree; la messa in sicurezza degli invasi con l’individuazione di una pianta organica di bacino che individui i reali bisogni delle imprese; la redazione e gestione dei piani di classifica per il riparto dei contributi, individuando i diversi tipi di intervento per l’utenza agricola ed extra agricola, affinché si paghi quanto dovuto e in virtù dei benefici ricevuti”.

“Occorre procedere con tempestività –  si legge nella nota condivisa– poiché ogni ritardo nel processo di normalizzazione della bonifica siciliana rischia di azzerare tutti gli investimenti effettuati nel settore primario per migliorare la competitività delle aziende e la qualità della produzione”.

Nella foto, da sin. Francesco Favata, presidente Cia Sicilia Orientale;  Giosuè Arcoria, presidente nazionale FNP, in rappresentanza di  CONFAGRICOLTURA Catania; Gerardo Diana, presidente Consorzio ARANCIA ROSSA DI SICILIA IGP  

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